Le cinque soldatesse osservatrici e
non armate rapite dai terroristi nella base israeliana di Nahal
Oz il 7 ottobre sono vive, vengono tenute in ostaggio nei tunnel
a Gaza. Lo ha riferito Shiri Elbag, madre di una di loro, Liri,
dopo che ieri sono state mostrate nuove foto delle giovani
risalenti ai primi giorni di prigionia. "Circa un mese e mezzo
fa abbiamo ricevuto un segno di vita dalle ragazze (da parte
delle autorità israeliane, ndr). Non ci è stato detto altro", ha
spiegato in una intervista a Ynet Shiri Elbag, "sappiamo che le
ragazze sono vive. Sono sopravvissute, nei tunnel, per più di
sette mesi".
Ieri le famiglie hanno deciso di rendere pubbliche le foto dei
primi giorni di prigionia delle soldatesse, ferite e contuse.
La madre di Liri ha riferito che le foto sono state recuperate
da un video girato da Hamas e recuperato a Gaza dall'Idf (Forze
di difesa israeliane) che le ha mostrate per la prima volta alle
famiglie circa un mese fa." Ogni famiglia ha visto la parte nel
video della propria figlia", ha spiegato Elbag, "abbiamo visto
un video inscenato dai rapitori ... a mia figlia hanno detto di
dire da dove veniva e quanti anni ha, 'sdraiati e alzati'. Lei
ha fatto tutto quello che le è stato detto, con le lacrime agli
occhi". E ha aggiunto di essere a conoscenza del fatto che le
ragazze successivamente sono state separate l'una dall'altra.
Ieri sono state mostrate le foto di Liri Elbag, Agam Berger,
Karina Ariev, Naama Levy e Daniela Gilboa.
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