La Cina aumenterà gradualmente
l'età pensionabile, allo stato tra le più basse al mondo, per
consentire alle persone di lavorare più a lungo, nel mezzo degli
sforzi per alleviare la crescente pressione sui bilanci
pensionistici con molte province già a fronteggiare un deficit
sull'onerosa voce di bilancio.
L'annuncio è maturato domenica grazie a un documento
governativo diffuso dall'agenzia Xinhua, comprensivo anche di
piani per affinare la strategia di lotta al crollo delle nascite
e all'invecchiamento della popolazione, in calo per il secondo
anno di fila nel 2023. La riforma si è resa urgente anche per
l'aspettativa di vita, salita nel Dragone a 78 anni dai 44 anni
del 1960, superando gli Stati Uniti: in più, gli esperti stimano
che debba abbattere quota 80 anni entro il 2050. "In linea con
il principio della partecipazione volontaria e con adeguata
flessibilità, porteremo avanti la riforma per aumentare
gradualmente l'età pensionabile legale in modo prudente e
ordinato", ha precisato il documento le cui riforme saranno
completate entro il 2029 con oltre 300 misure: il governo si
muoverà per sviluppare la "silver economy" e creare posti di
lavoro diversificati per gli anziani, mentre l'assistenza
comunitaria agli anziani, soprattutto nelle zone rurali, deve
essere migliorata. Tuttavia, la mossa potrebbe rivelarsi
impopolare e gli analisti hanno avvertito sui possibili rischi
per il mercato del lavoro.
L'età pensionabile è ora di 60 anni per gli uomini - che è di
5-6 anni inferiore a quella della maggior parte delle economie
sviluppate - mentre per le donne è di 55 anni nel caso di
colletti bianchi e di 50 per i lavori in fabbrica.
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