Un giudice istruttore del tribunale
di Castiglia La Mancia ha ordinato la carcerazione preventiva
senza cauzione per il giovane di 20 anni accusato del presunto
omicidio del piccolo Mateo, di 11 anni, accoltellato a morte
domenica mattina mentre giocava a calcio nel complesso
polisportivo di Mocejon (Toledo). Lo segnala un comunicato
diffuso dal tribunale. Il magistrato ha imputato il ventenne
J.P.C. di nazionalità spagnola, del reato di omicidio e ha
chiesto alle istituzioni penitenziarie di trasferirlo "in un
centro, unità o dipartimento adeguato alla situazione di
disabilità" del giovane.
J.P.C. era stato arrestato dalla guardia civile lunedì in
casa del padre a Mocejòn. Meno di 24 ore dopo che il piccolo
centro di 5.000 abitanti, 15 km a nord di Toledo, venisse
sconvolto dal brutale attacco mosso da un individuo a volto
coperto contro il piccolo Mateo, colpito da oltre dieci
coltellate mentre giovava a calcio con coetanei.
Il presunto omicida, reo confesso, è comparso oggi davanti
al gip per l'interrogatorio. Prima di ascoltare le sue
dichiarazioni, il magistrato ha sollecitato una perizia medico
forense, che ha indicato la necessità di realizzare
l'interrogatorio dell'imputato "adattandolo alla sua situazione
di disabilità", come prevede il codice di Procedura penale. Per
cui il ventenne è stato assistito da un mediatore durante le
dichiarazioni davanti al magistrato. Quest'ultimo - che ha
sollevato il segreto istruttorio sull'inchiesta - ha inoltre
disposto un'ulteriore perizia forense sull'imputabilità e la
capacità di intendere e volere dell'accusato. J. P. C. secondo
il padre soffre di una disabilità mentale del 70%, che dovrà
essere accertata dai periti.
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