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Putin: 'possibile collasso delle difese ucraine in alcune aree'

Putin: 'possibile collasso delle difese ucraine in alcune aree'

Come conseguenza dell'offensiva nella regione russa di Kursk. 'Mai rifiutato di negoziare con Kiev'

MOSCA, 05 settembre 2024, 18:20

Redazione ANSA

ANSACheck
Putin:  'possibile collasso delle difese ucraine in alcune aree ' © ANSA/AFP

Putin: 'possibile collasso delle difese ucraine in alcune aree ' © ANSA/AFP

Nella loro offensiva nella regione russa di Kursk gli ucraini hanno impegnato una gran quantità delle loro forze migliori, e questo potrebbe portare al "collasso" delle loro linee difesa in altre aeree, in particolare nel Donbass ucraino, dopo i russi avanzano. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin.    

Le forze di Mosca, ha aggiunto, hanno cominciato a "spingere gradualmente" quelle ucraine fuori dalla regione di Kursk. "L'obiettivo principale" della Russia, ha ribadito, è la conquista del Donbass in Ucraina.

Il presidente russo ha quindi sostenuto che Mosca non ha "mai rifiutato" di "negoziare" con Kiev, ma "sulla base di documenti" a suo dire "concordati e di fatto siglati a Istanbul" nel 2022 e non "sulla base di richieste effimere". 

Immediata la replica di Kiev: "Il paravento della 'pace' di Putin. Non dobbiamo confondere i concetti di pace e di resa, perché è la resa dell'Ucraina che Putin vuole. È Putin che rivendica i nostri territori e li annette alla Russia. Abbiamo bisogno di pace, ma di una pace giusta, secondo il diritto internazionale, per la quale Putin non è pronto. Tutti i discorsi su Istanbul 2022 non riporteranno indietro la Bakhmut distrutta, quindi sta mentendo. Ha bisogno della nostra resa", scrive su Telegram il capo del Centro per la lotta alla disinformazione presso il Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell'Ucraina, Andriy Kovalenko. "E parlare di pace è una trappola, proprio come più di 100 anni fa, la Russia vuole dividerci dall'interno intorno a visioni diverse per farci smettere di resistere - aggiunge l'alto funzionario -. Purtroppo Putin ha ancora bisogno dell'intera Ucraina. Non c'è nulla in comune tra i termini pace e resa. Il discorso di Putin è volere la resa dell'Ucraina".

 

"Da parte nostra, vogliamo assolutamente che la guerra finisca. Assolutamente. Il mio piano di vittoria mira esclusivamente a far sì che la Russia ponga fine alla guerra. Far capire loro che è inutile quello che hanno fatto. Fargli accettare la Carta delle Nazioni Unite, accettare le regole del mondo", scrive a sua volta su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, aggiungendo che "allo stesso tempo, il piano mira a rafforzare l'Ucraina. Rafforzare il più possibile l'Ucraina per costringere la Russia. Non per usare tutte le forze che ha, ma per costringerla a porre fine alla guerra". Zelensky cita un'intervista rilasciata a Nbc News.

Zelensky ha anche sostenuto che l'Ucraina è stata costretta a lanciare un'operazione nella regione di Kursk, nella Federazione Russa, a causa della mancanza di armi a lungo raggio. "Dalla nostra intelligence avevamo appreso che la Federazione Russa stava progettando di creare questa zona cuscinetto. Anche apertamente, Putin e il suo entourage hanno dichiarato di voler costruire una zona cuscinetto lungo il nostro confine, ad un certo numero di chilometri di profondità nel nostro paese. E abbiamo capito che non si sarebbero fermati", ha detto il presidente.

 

Zelensky ha quindi dichiarato che il missile russo che martedì scorso ha colpito la città di Poltava uccidendo almeno 53 persone, ha centrato il suo obiettivo in soli tre minuti di volo e molti sono morti mentre scendevano nel rifugio antiaereo, e si è trattato di un "attacco calcolato".  

Almeno sette persone, intanto, sono rimaste ferite nei bombardamenti russi di ieri sulla regione ucraina di Sumy, secondo le autorità locali citate dai media di Kiev. Mosca avrebbe in particolare sganciato una bomba aerea guidata Kab sulla comunità di Yampil, mentre quella di Svesy sarebbe stata colpita da un attacco missilistico. L'aeronautica militare ucraina ha riferito che le forze russe hanno attaccato l'Ucraina la notte scorsa con un missile balistico Iskander-M e 78 droni kamikaze, 60 dei quali sono stati abbattuti dalle difese aeree di Kiev. Le difese aeree sono state attivate nelle regioni di Kiev, Cherkasy, Kirovohrad, Vinnytsia, Kharkiv, Dnipro, Kherson,
Poltava, Chernihiv, Zhytomyr, Zaporizhzhia e Kherson.

Cinque civili sono rimasti feriti invece in un bombardamento delle forze di Kiev sulla città di Gorlovka, nella regione ucraina contesa di Donetsk: lo ha affermato il sindaco filorusso Ivan Prikhodko, citato dall'agenzia di stampa Tass. Ieri tre persone erano rimaste uccise e altre cinque ferite in un altro bombardamento ucraino su un mercato del capoluogo dell'oblast, secondo le autorità dell'autoproclamata repubblica filorussa del Donetsk. 

Cremlino: 'Con la sostituzione di Kuleba la politica di Kiev non cambia'

Il Cremlino non si aspetta un cambiamento nella politica ucraina con la sostituzione del ministro degli Esteri Dmytro Kuleba. "No, non è un tale segnale", ha risposto il portavoce Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Interfax, rispondendo a chi gli chiedeva se Kiev potrebbe cambiare la sua politica estera con l'insediamento di un nuovo ministro. 

Spiegel: 'Zelensky domani alla riunione Ramstein chiederà più armi'

Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky parteciperà domani alla riunione del Gruppo di contatto per la difesa dell'Ucraina nel formato Ramstein. L'incontro si terrà in Germania e vedrà riuniti i ministri della Difesa dei paesi sostenitori dell'Ucraina. Lo riporta lo Spiegel.

Il presidente dell'Ucraina, sostengono le fonti dello Spiegel, vuole fare appello ai partner occidentali con la richiesta di ulteriori forniture di armi per combattere la Russia. In particolare, la fornitura di missili a lungo raggio e ulteriori sistemi di difesa aerea. 

Politico: 'Kuleba costretto a dimettersi per scontri con Yermak'

Secondo una fonte che ha parlato con Politico, è probabile che il ministro degli Esteri Dmitro Kuleba sia stato costretto a dimettersi a causa degli scontri con il capo dell'ufficio di Volodymyr Zelensky, Andriy Yermak. "Tutti sapevano che avevano un conflitto. Una volta ho anche assistito a un episodio di questo tipo", ha detto il funzionario anonimo a Politico.

"Grazie al suo incarico, Kuleba aveva contatti diretti ben consolidati con Blinken, con Baerbock e molti altri. Anche se fosse leale al 300%, l'ufficio del presidente non potrebbe lasciare un simile canale di comunicazione nelle mani di una persona di cui non è del tutto sicuro che sia la sua persona, se capisci cosa intendo", ha aggiunto la fonte, a cui è stato concesso l'anonimato. 

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