Più di cinque milioni di giordani
sono chiamati ai seggi oggi per eleggere i loro parlamentari in
un'elezione oscurata dalla guerra a Gaza e dalle preoccupazioni
per il crollo del turismo, un settore vitale per l'economia del
regno. È il primo voto da quando una riforma del 2022 ha
aumentato il numero di seggi alla Camera, riservandone di più
alle donne e abbassando l'età minima per i candidati.
I seggi sono aperti fino alle 19:00, ora locale, e i
risultati sono attesi entro 48 ore. Gli analisti si aspettano un
alto tasso di astensione. Dall'inizio della guerra a Gaza, oltre
undici mesi fa, la Giordania ha registrato un calo del turismo,
un settore che rappresenta circa il 14% del prodotto interno
lordo. Inoltre, il debito pubblico si avvicina a 50 miliardi di
dollari e il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 21% nel
primo trimestre. È improbabile che queste elezioni sconvolgano
l'equilibrio politico del regno dove, secondo la Costituzione,
il re mantiene il controllo sulle questioni strategiche. I
candidati includono leader tribali, centristi, esponenti della
sinistra e islamisti del più grande gruppo di opposizione del
Paese, l'Islamic Action Front, affiliato alla Fratellanza
Musulmana.
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