E' sempre testa a testa tra
Kamala Harris e Donald Trump nei sette stati in bilico, secondo
un sondaggio del Wall Street Journal. La vicepresidente ha un
leggero vantaggio in Arizona (+2%), Michigan (+2%), Wisconsin
(+1%) e Georgia (+1%) in elezioni che includono candidati
indipendenti e di partiti terzi, dove saranno presenti queste
opzioni. Trump è leggermente avanti in North Carolina (+1%) e
Pennsylvania (+1%), mentre in Nevada registra uno scatto (+5%).
Ma nessun vantaggio è superiore a 2 punti percentuali, fatta
eccezione per i 5 punti di The Donald in Nevada, che come gli
altri rientra sostanzialmente nel margine di errore del
sondaggio.
Nell'insieme completo del campione di 4.200 elettori degli
stati in bilico, il tycoon ottiene il 46%, la sua rivale il 45%.
Se Harris vincesse negli stati in cui è in testa nei sondaggi,
sottolinea il Wsj, otterrebbe una risicata maggioranza nel
collegio elettorale e quindi vincerebbe.
Il sondaggio mostra anche che nessuno dei due candidati è
riuscito a strappare una quota significativa di elettori dal
partito dell'altro. Trump detiene il 93% dei repubblicani nei
sette stati, idem Harris tra i democratici. Anche gli elettori
indipendenti sono equamente divisi: il 40% per la
vicepresidente, il 39% per il suo avversario.
Infine, gli elettori dei sette stati chiave ritengono che
Donald Trump sia più attrezzato di Harris per gestire le
questioni a cui tengono di più, ovvero l'economia (50% a 40%) e
la sicurezza dei confini (52% a 36%) mentre la candidata dem
prevale su altri temi come la sostenibilità dei costi abitativi
(45% a 42%), la sanità (48% a 40%), l'empatia (46% a 40%). Il
tycoon in vantaggio invece sulla difesa dei lavoratori americani
(47% a 45%).
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