Un impegno umanitario del valore di 25 milioni di euro per le popolazioni civili di Libano e Gaza, e la proposta di una vera e propria "conferenza per la ricostruzione" della Striscia, del Paese dei Cedri e dei territori del nord di Israele martoriati dal conflitto.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani dà il via alla tre giorni del G7 Sviluppo a Pescara con una conferenza umanitaria sul Medio Oriente che ha visto rappresentanti di Libano, Palestina e Israele sotto lo stesso tetto dell'Aurum - seppure in momenti diversi e in sessioni separate - per sottolineare che la cooperazione è uno strumento di pace.
"Il G7 si è aperto agli altri e ha ottenuto un risultato politico importante, per la prima volta nello stesso giorno avere al G7 israeliani, palestinesi e libanesi non è una notizia da sottovalutare", ha affermato Tajani sottolineando il "grande successo" dell'iniziativa che dimostra come "l'Italia continua a essere portatrice di pace". Una pace che "ancora non è vicina", ma "lavoriamo per accelerare i tempi": dopo l'uccisione del capo di Hamas Yahya Sinwar "sono un po' più ottimista", ha sottolineato il titolare della Farnesina.
Tra dispositivi di sicurezza rafforzati, la prima giornata della riunione è stata aperta dall'annuncio di un nuovo impegno finanziario italiano a favore dei civili colpiti dalla guerra: "Dieci milioni di euro per le popolazioni del Libano, 10 milioni di aiuto umanitario a Gaza e un sostegno di 5 milioni per il piano dell'Anp per la pianificazione della ricostruzione della Striscia di Gaza", ha illustrato Tajani ai rappresentanti dei Sette responsabili della cooperazione. E "credo che dovremmo anche riflettere sul dare vita ad una conferenza come quella dell'Ucraina per la ricostruzione, di farlo anche per Gaza, per il Libano e per quelle parti di Israele del nord che sono state colpite", ha spiegato il ministro.
Per affrontare questi temi, sono stati invitati al summit il ministro degli Esteri del Libano, Abdallah Bou Habib, il ministro dell'Economia dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Mohammad Alamour e l'ambasciatore di Israele presso le agenzie delle Nazioni Unite a Roma, Orli Gil, oltre a rappresentanti di Unhcr, Undp, Pam, Ficross, Ifad e Fao. "Tutte le popolazioni civili, indipendentemente dalla nazionalità, devono essere aiutate. Credo si possa inviare un segnale chiaro, perché con la presenza dei tre principali interlocutori a confronto con i Paesi del G7 si potrà compiere un passo in avanti", ha detto il ministro.
Un messaggio rilanciato anche dalla premier Giorgia Meloni in un video rivolto ai partecipanti alla conferenza, sottolineando come in Medio Oriente "sia necessario dover affiancare agli sforzi che stiamo portando avanti sul binario politico per un cessate il fuoco un binario parallelo umanitario, sul quale dobbiamo impegnarci con la stessa determinazione". La conferenza umanitaria "ha gettato le basi per la ripresa di un dialogo rilevante tra i Paesi della regione", è il messaggio evidenziato dalla Dichiarazione umanitaria di Pescara, a conclusione della prima giornata di lavori. Il summit proseguirà mercoledì con un focus sulla sicurezza alimentare, alla quale interverranno anche Uganda e Unione Africana, e un'altra dedicata alle catene del valore del caffè. Il focus si sposterà poi nel pomeriggio su infrastrutture e investimenti globali, con una sessione ad hoc finalizzata a valutare progetti riguardanti il continente africano da realizzare in sinergia con il Piano Mattei e il Global Gateway Ue.
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