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Anche la polizia nel mirino sul caso Al-Fayed: sapeva dal '95 e non agì

Anche la polizia nel mirino sul caso Al-Fayed: sapeva dal '95 e non agì

Mentre in Gran Bretagna si moltiplicano le accuse postume al magnate

LONDRA, 01 novembre 2024, 13:29

Redazione ANSA

ANSACheck
Mohamed Al Fayed - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mohamed Al Fayed - RIPRODUZIONE RISERVATA

       Si moltiplicano le denunce sul caso di Mohamed Al-Fayed, magnate egiziano trapiantato nel Regno Unito, notissimo alle scene pubbliche, la cui figura è finita al centro di un vasto scandalo postumo riguardante accuse di violenze e abusi sessuali. Scandalo alimentato ormai dalle denunce di circa 400 fra presunte vittime e testimoni delle malefatte attribuite al tycoon morto 94enne l'anno scorso, ma anche da rivelazioni sempre più imbarazzanti sull'inerzia rinfacciata a polizia e inquirenti britannici.

    Finora Scotland Yard aveva ammesso d'aver ricevuto le prime segnalazioni a partire dal 2005, e di aver presentato a due riprese fascicoli ad hoc archiviati dalla Procura della Corona (la seconda volta quando era guidata dall'attuale premier Keir Starmer) sulla base d'una raccolta d'indizi ritenuti insufficienti.

      Affermazioni contestate ora dalla famiglia di Samantha Ramsey, ex giovanissima dipendente dei magazzini di lusso londinesi di Harrods, già gioiello della corona dell'impero economico di Al Fayed, secondo cui la loro congiunta denunciò asserite molestie subite dal businessman fin dal 1995, quando aveva solo 17 anni, ma gli investigatori si rifiutarono di dar peso allora alle sue parole.

      "Molte vittime avrebbero potuto essere salvate" se il sistema investigativo avesse funzionato, hanno detto Wendy ed Emma, madre e sorella di Samantha (frattanto morta prematuramente), rivelando la loro esperienza alla Bbc sullo sfondo della battaglia legale avviata di decine di donne: affidatesi in queste settimane a un team di avvocati per ottenere risarcimenti sia dallo Stato, sia dagli eredi d'affari di Mohamed Al-Fayed, a cominciare dal fondo sovrano del Qatar subentratogli dal 2010 nel controllo di Harrods, la cui struttura aziendale è sospettata di aver dato copertura per anni a un sistema di reclutamento di giovani donne-prede.

     Le accuse di abusi non riguardano peraltro solo Harrods, ma anche altre società appartenute ad al-Fayed (padre di Dodi, l'ultimo fidanzato della principessa Diana, deceduto nel 1997 con lei nel tragico incidente del tunnel dell'Alma). E includono ex dipendenti dell'hotel Ritz di Parigi ed ex giocatrici della squadra femminile del club londinese di calcio del Fulham. 

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