"E' terribile, il paesaggio è
desolante: ci sono 10.000 auto ammassate nelle strade, fango
ovunque. Abbiamo bisogno di macchine pesanti per sgomberare le
vie. Da soli non possiamo farcela". E' il grido di aiuto del
sindaco di Aldaia, uno dei municipi della cintura sud di
Valencia colpiti dalla catastrofe, sommersi dall'onda lunga
delle inondazioni provocate dalla Dana. A quattro giorni dal
fenomeno estremo, molti quartieri restano isolati, senza luce e
acqua potabile, nonostante l'ingente mobilitazione dell'esercito
e dei mezzi di emergenza.
"Dei ponti che avevamo nel paese ne resta in piedi solo uno.
Stiamo lavorando con gli abitanti e i corpi di sicurezza dello
Stato per tentare di ristabilire a poco a poco una così detta
normalità e aiutare la gente a tornare a casa", ha dichiarato
Amparo Folgado, la sindaca di Torrent a Tve. Almeno 800 sfollati
restano ospitati nel palasport e solo questa mattina la corrente
elettrica è stata riattivata in gran parte del comune. Ma molti
quartieri restano con gli accessi bloccati da montagne di
veicoli, detriti e suppellettili trascinate dalla marea di
fango.
Da Chiva la sindaca Amparo Fort ha lanciato un appello
urgente in un comunicato diffuso sui social: "C'è bisogno di
acqua e viveri per rifornire la popolazione perché qui non è
ancora arrivata assistenza di nessun genere e non c'è copertura
telefonica nel territorio comunale", ha detto Fort, che ha
definito la situazione "di estrema gravità".
Il Centro di Emergenze del governo valenziano ha chiesto ai
municipi colpiti di indicare le zone dove possano atterrare
elicotteri e aree dove possano parcheggiare mezzi pesanti come
scavatrici e gru, informa l'agenzia Efe.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA