Via alle consultazioni con i leader dei partiti per François Bayrou, premier nominato venerdì da Emmanuel Macron dopo la sfiducia e le dimissioni del predecessore, Michel Barnier. I colloqui sono cominciati questa mattina alle 9 con Marine Le Pen, avendo Bayrou deciso di procedere con i gruppi politici in ordine di consistenza numerica dei parlamentari.
Il capo del MoDe m cerca una strada, per ora tutta in salita, che gli consentirebbe di far approvare dal Parlamento una manovra finanziaria senza porre la fiducia, un atto costato la sopravvivenza al governo Barnier e il cui copione si ripeterebbe anche con l'esecutivo di Bayrou.
Marine Le Pen ha attaccato anche ieri "la riprovevole coalizione composta da elementi contrari fra loro" che sostiene il governo. Al colloquio con Bayrou Le Pen è arrivata accompagnata dal presidente del Rassemblement National (Rn), Jordan Bardella.
L'atteggiamento del partito - che aveva rimproverato a Barnier di non essere mai stato ricevuto dall'allora premier durante i 3 mesi del suo mandato - è quello di "non censurare a priori" il governo Bayrou.
Quest'ultimo, al contrario, ha convocato tutti i gruppi, telefonando personalmente ad ognuno dei leader. Dopo Marine Le Pen, arriverà a palazzo Matignon l'ex premier Gabriel Attal, capo del partito macroniano Ensemble pour la République e presidente del partito Renaissance, che ha già detto che sosterrà il governo. Seguiranno i socialisti, che non vogliono partecipare al governo ma sono aperti alla discussione, quindi i Républicains.
Le Pen: 'Il metodo di Bayrou è più positivo che in passato'
"Il nuovo premier designato della Francia, François Bayrou, ''considera che la manovra finanziaria debba essere oggetto di un lavoro parlamentare e di dialogo. Il metodo è oggi più positivo di quanto non sia stato finora. Spero che sia anche utile'': lo ha detto la capogruppo del Rassemblement National, Marine Le Pen, uscendo dalle consultazioni a Parigi, con il nuovo capo dell'esecutivo successore di Michel Barnier, incaricato di formare un governo.
Il presidente della Corte dei Conti: 'Nessun avvenire senza un taglio del debito'
"Senza riduzione del debito non c'è avvenire per questo Paese": lo ha detto il presidente della Corte dei Conti di Parigi, Pierre Moscovici, commentando su radio franceinfo la situazione dei conti pubblici della Francia.
''Non si può fare nulla con un debito di questa portata. Sono 25 miliardi di rimborsi nel 2021. 53 miliardi quest'anno. 70 miliardi l'anno prossimo. Come volete finanziare delle politiche pubbliche per il futuro?"'', ha proseguito l'ex commissario Ue, in questi giorni nel totonomi dei possibili ministri nel nuovo governo del premier, Francois Bayrou, per cui sono in corso le consultazioni. Parole simili a quelle dell'ex commissario Ue, Thierry Breton.
''La Francia è ferma da quasi un anno. Abbiamo avuto quattro primi ministri che si sono succeduti. Gli attori economici sono fermi, aspettano di capire se fare o meno investimenti", ha dichiarato ai microfoni di Bfmtv, aggiungendo che Parigi ha bisogno di ''un governo''. Come Moscovici, anche Breton viene evocato in questi giorni come possibile futuro componente dell'esecutivo Bayrou in corso di formazione.
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