Il Parlamento iraniano ha chiesto formalmente la modifica di un controverso disegno di legge che imporrebbe pene più severe alle donne che non indossano il velo obbligatorio. Lo riferiscono i media locali.
"Abbiamo chiesto che la legge sulla castità e l'hijab non venga rimandata al governo" nella sua forma attuale, ha dichiarato il vicepresidente iraniano per gli Affari parlamentari, Shahram Dabiri, citato dall'agenzia di stampa Isna. "Il presidente del Parlamento ha richiesto un emendamento alla legge", ha aggiunto Dabiri, senza specificare la natura delle modifiche richieste.
All'inizio di dicembre, il presidente iraniano Massoud Pezeshkian ha espresso pubblicamente dubbi sulla pertinenza di una nuova legge. Dalla Rivoluzione islamica del 1979, le donne in Iran sono obbligate a nascondere i capelli nei luoghi pubblici. Ma dopo la morte di Mahsa Amini, sempre più donne si presentano senza velo, in segno di sfida contro uno dei pilastri ideologici della Repubblica islamica.
Il contenuto della nuova legge non è stato pubblicato ufficialmente. Composto da 74 articoli, si sa comunque che il testo inasprisce le restrizioni sull'abbigliamento pubblico delle donne e minaccia azioni contro le aziende che non fanno rispettare le norme. Impone inoltre pesanti sanzioni, fino a 10 anni di carcere o multe equivalenti a più di 6.000 dollari, per chi promuove la nudità o l'indecenza.
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