"Io credo che le garanzie di sicurezza europee non saranno sufficienti per l'Ucraina: per noi la vera garanzia, ora o nel futuro, è la Nato e la Nato dipende dalle decisioni prese da europei e americani". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky al termine dell'incontro con i leader Ue.
"Non possiamo vivere con un conflitto congelato sul nostro terreno, la gente deve sapere cosa succede dopo per avere una tregua, altrimenti significa congelare un conflitto. Abbiamo bisogno di garanzie di sicurezza" ha anche detto il presidente ucraino.
"Dobbiamo contare ancora sull'unità, sull'unità tra gli Stati Uniti e l'Europa. È molto difficile sostenere l'Ucraina senza l'aiuto dell'America. Ed è di questo che parleremo con il presidente Trump quando sarà alla Casa Bianca" ha sottolineato Zelensky arrivando al summit dei leader Ue a Bruxelles. "Abbiamo bisogno di rafforzare l'Ucraina e in questi due giorni" a Bruxelles, ha affermato "ci focalizziamo su quelle che sono le massime priorità per noi: "protezione del nostro settore energetico, " inclusa la sicurezza degli impianti nucleari" che sono un punto "molto pericoloso non solo per l'Ucraina ma per tutta l'Europa", oltre alle "scorte di gas". "Il secondo punto, per me è molto importante, è raddoppiare, aumentare il più possibile la nostra produzione militare interna" poi "sul campo di battaglia". Inoltre è importante "aiutare urgentemente i bambini ucraini a stare al sicuro e a rendere più sicura la situazione nella nostra rete scolastica. Riguarda i rifugi antiaerei, il cibo, un sacco di cose diverse, che sono molto importanti per le nostre famiglie".
"Vladimir Putin è il vero nazista di oggi e parla di de-nazificare l'Ucraina, vive nella sua bolla" ha attaccato Zelensky rispondendo ad una domanda sui cosiddetti negoziati di pace all'inizio della guerra. "Voleva privarci del nostro futuro, delle nostra indipendenza, mantenerci nella sfera russa, toglierci l'esercito: questo non è un accordo", ha detto. "Putin è pericoloso per tutti: penso che sia pazzo e credo che anche lui sa di essere pazzo e ama uccidere". "Voglio condividere" con Trump "più dettagli: conto di avere tempo per parlare, pensare, ascoltare la sua visione e mostrargli la nostra. Spero che mi capirà, perché penso che siamo solo persone e abbiamo le stesse emozioni" ha auspicato il leader ucraino. "Trump è una persona forte, è importante che sia dalla nostra parte" e "ci aiuti a fermare la guerra", ha aggiunto, sottolineando l'importanza di "avere unità tra gli Stati Uniti e i leader europei".
"Abbiamo avuto un lungo incontro che è durato quasi fino all'una di notte. Stiamo facendo di tutto per far sì che l'Europa abbia una posizione unita e forte per arrivare alla pace". ha anche scritto su X Zelensky. "La pace è possibile se siamo uniti contro la follia russa. Stiamo lavorando per delineare le garanzie di sicurezza. Insieme all'America, l'Europa ha il potere di fare pressione sulla Russia per ottenere una vera pace. La pace attraverso la forza arriverà sicuramente. Oggi continuiamo questo lavoro alla riunione del Consiglio europeo".
"Non posso discutere pubblicamente" delle garanzie di sicurezza e della possibilità che siano comprese anche forze di peacekeeping, "non c'è ancora alcuna decisione: c'è una certa volontà politica e la totale comprensione che Putin è pericoloso e non si fermerà. Non posso parlarne fino a quando non ci sarà una decisione comune dell'Europa" ha spiegato il leader ucraino.
"Non ho avuto alcuna conversazione con il primo ministro dell'Ungheria. Non è molto serio parlare di queste iniziative" come una tregua di Natale "legate alle vite degli ucraini e scoprirle dai media. Con tutto il rispetto, Orban non ha un mandato per negoziare e le sue relazioni con Putin sono un po' troppo calde per rimettere Putin al suo posto" ha avvertito Zelensky
Nel corso dell'incontro, a quanto si apprende, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, anche come presidenza G7, ha ribadito il sostegno all'Ucraina e alla sua legittima difesa, con l'obiettivo di una pace giusta e duratura sulla base del diritto internazionale e dei principi della Carta delle Nazioni Unite.
Meloni ha lasciato l'Europa Building, dove è in corso il Consiglio europeo, a causa di un intenso stato influenzale. Meloni non è voluta mancare ai due momenti di confronto più importanti, la riunione informale sul fenomeno migratorio e la prima sessione del Consiglio sull'Ucraina, ma ha poi, secondo quanto si apprende, ha accolto la proposta degli altri leader di concedersi qualche ora di riposo in albergo. Meloni ha delegato il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, in quanto membro del Med5, a rappresentare l'Italia nel prosieguo dei lavori.
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