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'Il volo azero abbattuto dalla contraerea russa'

'Il volo azero abbattuto dalla contraerea russa'

38 morti e 29 sopravvissuti. Mosca frena: 'Solo speculazioni'

ROMA, 26 dicembre 2024, 19:46

Claudio Accogli

ANSACheck
Wreckage of plane passenger plane Embraer ERJ-190AR at the crash site near Aktau, Kazakhstan - RIPRODUZIONE RISERVATA

Wreckage of plane passenger plane Embraer ERJ-190AR at the crash site near Aktau, Kazakhstan - RIPRODUZIONE RISERVATA

Guasto tecnico o contraerea russa? Resta il giallo sul volo J2-8243 dell'Azerbaigian Airlines, precipitato a Natale in Kazakistan dopo aver cambiato rotta a causa di un'emergenza a bordo. Il bilancio è di 38 morti, altre 29 persone - compresi tre bambini - sono riuscite miracolosamente a salvarsi perché la parte posteriore del velivolo si è staccata dal resto della carlinga prima che prendesse fuoco. Le immagini mostrano i sopravvissuti che escono dall'aereo, alcuni coperti di sangue e ansimanti, quasi tutti increduli.
    L'aereo, un Embraer 190, era in volo lungo la rotta tra Baku, la capitale dell'Azerbaigian, e Grozny, la capitale della Repubblica russa della Cecenia. Secondo la ricostruzione ufficiale delle autorità kazake, poco prima dello schianto i piloti hanno comunicato al centro di controllo di Rostov un guasto ai sistemi di controllo e lo scoppio di una bombola d'ossigeno a bordo. Dichiarata l'emergenza, l'equipaggio "ha scelto di dirigersi verso l'aeroporto di Ataku mentre era in rotta tra Baku e Grozny", ha riferito il ministro dei Trasporti kazako Marat Karabayev.
    "L'esplosione è avvenuta nella cabina passeggeri, molti stavano perdendo conoscenza e i piloti hanno chiesto unità di rianimazione" allo scalo di arrivo, dove i sistemi di emergenza erano stati effettivamente attivati. Ma all'aeroporto di Ataku l'Embraer non è mai arrivato: "I sistemi di controllo dell'aereo sono saltati prima di entrare nello spazio aereo del Kazakistan, l'equipaggio non è stato in grado di mantenere una rotta stabile e l'altitudine", ha detto ancora Karabayev.
    Sul luogo dello schianto, una spiaggia sulla riva destra del Mar Caspio a qualche chilometro dall'aeroporto, sono state trovate due scatole nere. L'esame inizierà domani, con l'arrivo di un team dell'Embraer che analizzerà i dati.
    Monta però intanto la tesi che il J2-8243 sia stato abbattuto per errore. Fonti azere hanno rivelato alla Reuters che "secondo un'analisi preliminare" l'aereo sarebbe stato colpito dalla contraerea russa, probabilmente da un Panshir-S. Ipotesi confermata nelle ultime ore anche da responsabili americani. Il Panshir-S è un sistema di difesa aerea mobile dotato di due micidiali mitragliere da 30 millimetri e vari tipi di missili intercettori. Nel corso degli ultimi anni si è dimostrata un'arma formidabile contro i droni, divenuti assoluti protagonisti nella guerra in Ucraina e non solo.
    La versione dell'abbattimento è stata confermata da ulteriori fonti a vari media internazionali, che parlano anche della possibilità che il J2-8243 sia finito nelle maglie di difesa elettronica mentre si avvicinava a Grozny, tanto da essere scomparso per diversi minuti dai sistemi di rilevamento Gps.
    Quel che è certo è che poco prima dello schianto il nipote del padre padrone della Cecenia Ramzan Kadyrov, Khamzat, annunciava l'abbattimento di numerosi droni ucraini nella regione.
    I fori sulla carlinga dell'aereo sarebbero dunque imputabili ai proiettili del Panshir o anche ai frammenti letali causati dall'esplosione di un missile a poca distanza dall'Embraer.
    Danni che, affermano fonti francesi, "ricordano molto da vicino" quelli del volo Mh17 della Malaysia Airlines, abbattuto nel 2014 da un missile terra-aria sull'Ucraina orientale dai secessionisti russi. "Nessuno vuole dire che l'aereo sia stato colpito di proposito", ha detto una fonte di Baku alla Reuters, "ma ci aspettiamo che i russi confermino l'accaduto".
    La Nato, per bocca della portavoce Farah Dakhlallah, ha chiesto un'indagine completa, mentre Mosca ha invitato a non fare speculazioni. "Sarebbe sbagliato fare ipotesi sulle cause del disastro aereo in Kazakistan finché le indagini non saranno concluse. Noi non lo faremo e nessun altro dovrebbe farlo", ha detto il portavoce del Cremlino, Dimitri Peskov. 
   

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