Forte tensione, grandi manifestazioni di protesta, qualche leggera carica e diversi arresti a Tiblisi nel giorno dell'insediamento del nuovo presidente, Mikheil Kavelashvili, del partito Sogno Georgiano, la cui elezione è giudicata illegittima dall'opposizione europeista che lo accusa di essere filo russo e di voler allontanare il Paese dall'Europa. Dopo l'ingente catena umana di ieri, diverse migliaia di georgiani, avvolti da bandiere nazionali e dell'Unione europee, hanno manifestato sin dalla prima mattina, attorno al Parlamento, dove si è tenuta la cerimonia solenne del giuramento del neopresidente. Tanti di loro avevano in mano un cartellino rosso, un chiaro riferimento al passato calcistico di Kavelashvili.
Alla guida delle proteste la presidente uscente, Salome Zurabishvili, che si è rifiutata di dimettersi e da mesi si batte per la liberazione dei detenuti politici e soprattutto perchè si tengano nuove elezioni eque e democratiche. E oggi, dopo due mesi segnati da una gravissima crisi politica, gli occhi erano tutti puntati su di lei. Tuttavia, le sue scelte hanno in qualche modo calmato, almeno per oggi, il clima politico già molto teso: incontrando i manifestanti Zourabichvili ha detto che avrebbe lasciato la residenza presidenziale, il Palazzo Orbeliani, dopo l'insediamento del capo di Stato eletto, Mikhail Kavelashvili. Ma allo stesso tempo ha promesso di voler continuare a combattere.
"Lascerò questo posto", ha detto rivolgendosi ai manifestanti pro-Ue radunatesi davanti al Palazzo. Ma resto "l'unico presidente legittimo", ha aggiunto. Insomma, in un Paese dilaniato da un gravissimo scontro interno, al termine di un controverso passaggio elettorale segnato da brogli e da interferenze filorusse, inizia l'era della presidenza affidata a un ex attaccante del Manchester City e della nazionale, leader di ultra destra, noto per i suoi discorsi in Parlamento carichi di imprecazioni e per le sue filippiche contro gli oppositori e la comunità Lgbtq. Eletto solo grazie a un collegio elettorale controllato dal partito Sogno Georgiano, Kavelashvili era di fatto l'unico candidato dopo che il governo aveva abolito l'uso del voto popolare per eleggere il presidente grazie a contestatissime modifiche costituzionali approvate nel 2017.
Secondo l'opposizione lui è solo un leader fantoccio dell'oligarca miliardario Bidzina Ivanishvili, leader de facto del Paese e fondatore di Sogno Georgiano. Nel suo primo discorso dopo il giuramento presidenziale, una cerimonia per la prima volta nella storia georgiana a porte chiuse, Kavelashvili ha confermato la sua linea dura, elogiando le "tradizioni, i valori, l'identità nazionale, la sacralità della famiglia e la fede georgiana". "La nostra storia - ha aggiunto - dimostra chiaramente che, dopo innumerevoli lotte per difendere la nostra Patria e le nostre tradizioni, la pace è sempre stata uno degli obiettivi e dei valori principali del popolo georgiano".
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