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Kallas: 'Starlink? Spetta agli Stati decidere i fornitori'

Kallas: 'Starlink? Spetta agli Stati decidere i fornitori'

Musk 'può avere le sue opinioni, ma lo vigiliamo'. 'Sicura che gli Usa rispetteranno la sovranità della Groenlandia'

ROMA, 10 gennaio 2025, 15:15

Redazione ANSA

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Kaja Kallas - RIPRODUZIONE RISERVATA

Kaja Kallas - RIPRODUZIONE RISERVATA

     "Capisco dai media che non è stato ancora finalizzato l'appalto riguardante Starlink", ma in ogni caso "spetta agli Stati membri decidere con quale fornitore di servizi fare accordi". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaia Kallas in un'intervista all'ANSA in occasione della sua visita a Roma, commentando il dibattito in merito ad una possibile intesa dell'Italia col sistema di comunicazione satellitare di Elon Musk. 

    "Per quanto riguarda lo spazio, in un senso più ampio penso che sia un aspetto di cui dobbiamo davvero discutere e approfondire, perché nello spazio stanno succedendo molte cose che hanno un effetto sulla nostra vita quotidiana. E non è del tutto concordato nel diritto internazionale come le regole si applicano nello spazio e anche nel cyberspazio. Penso che dovremmo discutere con i Paesi che la pensano come noi sullo sviluppo del diritto internazionale in modo che i diritti dei Paesi siano protetti su scala più ampia", ha sottolineato.
   

'Musk può avere le sue opinioni ma noi vigiliamo'

      Interrogata sulle critiche mosse a Musk, accusato di usare la sua piattaforma X per influenzare le elezioni in molti paesi, Kallas ha dichiarato che "se le persone potenti danno il loro endorsement a qualcuno ha un impatto, questo è chiaro. Possiamo regolamentarlo e dire che non si può avere un'opinione? No, non possiamo: la libertà di parola è uno dei principi fondamentali dell'Unione Europea. Ma se gli strumenti che vengono utilizzati per interferire nelle elezioni non sono conformi alle regole, allora ci sono chiare conseguenze".

      "Dobbiamo separare le due cose: una è Elon Musk come persona, una persona molto potente. In Europa, anche le persone potenti hanno diritto alla loro libertà di parola, alla libertà di opinione. L'altra è Elon Musk come proprietario di una grande piattaforma di social media. In Europa abbiamo le regole, il Digital Services Act, ciò che gli algoritmi devono seguire in modo che non ci sia manipolazione o interferenza nelle elezioni utilizzando questa piattaforma", ha spiegato l'alto rappresentante, che oggi ha incontrato Giorgia Meloni. "Sono sicura che le autorità responsabili dell'applicazione di tali regole stanno esaminando molto questo aspetto. Sono contenta che l'Europa abbia le regole per le grandi piattaforme di social media" e "sono sicura che le istituzioni che sono responsabili del rispetto delle regole lo stanno garantendo".

'Incontrare Putin? Mosca capisce solo la forza'

      In quanto alla situazione in Ucraina e la proposta di incontrare Vladimir Putin lanciata da Donald Trump, la responsabile Ue degli Esteri ha detto che "questa guerra finirà non appena la Russia smetterà di bombardare i civili e le infrastrutture civili e ritirerà le sue truppe. Se si fa pressione su Putin, pressione politica ed economica, allora il risultato è positivo. E' nell'interesse di tutti avere un accordo di pace" ma "è ciò che la Russia non intende seguire. Lo abbiamo visto in passato: pensiamo a Minsk 1, Minsk 2, c'erano accordi ma non li hanno rispettati e abbiamo avuto più guerre. Quindi ciò che la Russia capisce è la forza".

   "I russi vogliono dimostrare che il tempo è dalla loro parte, ma in realtà non lo è: la loro economia è in pessimo stato" e "non hanno più le entrate di gas e petrolio che avevano prima, hanno enormi problemi sul mercato del lavoro. Vogliono farci pensare che abbiamo fretta di dare loro tutto ciò che vogliono e noi non dovremmo cadere in quella trappola", ha sottolineato Kallas.

    "Ciò che la Siria ci ha mostrato è che la Russia non è invincibile: non appena si è indebolita, il regime di Assad è caduto. Quindi non dobbiamo sottovalutare il nostro potere e sopravvalutare quello della Russia", ha aggiunto.

 

'Sono certa che gli Usa rispetteranno la sovranità in Groenlandia' 

    "Trump sarà il presidente degli Stati Uniti e ciò che dice ha un impatto, ma è più importante ciò che fa. Finora, Danimarca e Stati Uniti hanno avuto una buona corporazione. Sono alleati in diverse organizzazioni. Gli Stati Uniti fanno parte di organizzazioni internazionali, ad esempio le Nazioni Unite dove c'è la Carta Onu che afferma che bisogna rispettare l'integrità territoriale e la sovranità degli altri Paesi. Quindi non ho dubbi che gli Stati Uniti rispetteranno quegli obblighi. Non anticipiamo situazioni o eventi, non abbiamo bisogno di fare speculazioni adesso".

     Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas in un'intervista all'ANSA, commentando le ultime dichiarazioni di Trump sulla Groenlandia. "Siamo più forti insieme agli Stati Uniti - ha aggiunto - perché ciò che vediamo è una cooperazione più forte da parte di Russia, Iran, Corea del Nord e, in modo più coperto, Cina. Quindi ciò che dobbiamo fare è restare uniti perché loro vogliono sicuramente introdurre un nuovo ordine internazionale, quindi dobbiamo proteggere i diritti dei Paesi a esistere, il diritto internazionale e le regole che abbiamo, che dicono che non si può attaccare un altro Paese".

'L'Europa guarda all'Italia su Africa e migranti' 

       Interrogata sul peso politico dell'Italia nel concerto europeo, Kallas ha risposto che "l'Italia è uno dei paesi più importanti in Europa e ha una chiara influenza su diversi argomenti. E ci sono alcuni argomenti in cui tutti guardano all'Italia: il know-how e la conoscenza che ha riguardo all'Africa e come dovremmo approcciare i Paesi africani è molto rilevante. Anche le discussioni che abbiamo riguardo alla migrazione: è chiaro che non possiamo essere senza confini sia dentro che fuori. La libera circolazione delle persone è qualcosa che il popolo europeo apprezza molto. Ma se non siamo in grado di mantenere sicuri i nostri confini esterni, allora significherà che i confini ritorneranno in Europa. Penso che non ne abbiamo bisogno perché sarebbe la fine dell'Unione Europea in quanto tale".

     "Quindi dobbiamo sicuramente lavorare sulle cause profonde, i Paesi da cui proviene la migrazione, e anche occuparci dei trafficanti, in modo che siamo noi a decidere chi viene in Europa e a quali condizioni", ha aggiunto. 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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