"Spetta agli Stati membri decidere con quale fornitore di servizi fare accordi": Kaja Kallas derubrica a questione interna il possibile accordo tra l'Italia e Starlink, il servizio di comunicazione satellitare di Elon Musk, che nel frattempo si è lanciato a tutto campo sulla politica europea. Il miliardario può ovviamente esprimere le sue idee perché "la libertà di parola è uno dei principi fondamentali dell'Unione Europea", ha sottolineato l'alto rappresentante Ue in un'intervista all'ANSA in occasione del suo viaggio a Roma. Ma "se gli strumenti che vengono utilizzati per interferire nelle elezioni non sono conformi alle regole, allora ci sono chiare conseguenze".
Il riferimento di Kallas è alle ultime uscite di Musk in favore di Afd per le elezioni in Germania. "Se le persone potenti danno il loro endorsement a qualcuno ha un impatto, questo è chiaro. Ma possiamo regolamentarlo e dire che non si può avere un'opinione? No", ha spiegato l'ex premier estone.
"Dobbiamo separare le due cose: una è la persona" e l'altra "il proprietario di una grande piattaforma di social media. In Europa abbiamo le regole, il Digital Services Act" e "sono sicura che le istituzioni che sono responsabili del rispetto delle regole lo stanno garantendo".
Kallas è giunta a Roma in occasione della riunione del Quint dedicata alla Siria, sulla quale ha ribadito che "l'Ue potrebbe allentare gradualmente le sanzioni, a patto che ci siano progressi tangibili". "Il diavolo è nei dettagli", ha evidenziato infatti l'alto rappresentante. "Ovviamente le autorità siriane dicono le cose giuste, ma fanno le cose giuste? Dobbiamo avere la condizionalità che se li vediamo fare le cose giuste, allora potremo revocare alcune sanzioni". Ciò che preoccupa l'Europa, così come gli attori regionali e gli Stati Uniti, "è che non ci siano persecuzioni delle minoranze, che ci sia un governo completamente inclusivo, che il trattamento delle donne sia sottoposto a una grande attenzione".
Di Siria si è parlato anche nel colloquio a Palazzo Chigi con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, insieme alla necessità di rafforzare il ruolo internazionale dell'Ue, lo sviluppo della collaborazione con l'Africa - tema sul quale "tutti guardano all'Italia", secondo Kallas - e soprattutto, il sostegno all'Ucraina. "I russi vogliono farci pensare che abbiamo fretta di dare loro tutto ciò che vogliono e noi non dovremmo cadere in quella trappola", ha sottolineato Kallas che, commentando l'intenzione di Donald Trump di incontrare Vladimir Putin, ha ribadito che "la guerra finirà non appena la Russia smetterà di bombardare i civili e ritirerà le sue truppe. E' nell'interesse di tutti avere un accordo di pace" ma "è ciò che la Russia non intende seguire. Lo abbiamo visto in passato: pensiamo a Minsk 1, Minsk 2, c'erano accordi ma non li hanno rispettati e abbiamo avuto più guerre. Ciò che la Russia capisce è la forza".
"Trump sarà il presidente degli Stati Uniti e ciò che dice ha un impatto, ma è più importante ciò che fa", ha poi evidenziato la ministra degli Esteri dell'Ue in merito alle mire espresse dal tycoon sulla Groenlandia. "La Carta Onu afferma che bisogna rispettare l'integrità territoriale e la sovranità degli altri Paesi. Non ho dubbi che gli Stati Uniti rispetteranno quegli obblighi. Non anticipiamo situazioni o eventi", ha quindi chiesto Kallas, ricordando che "siamo più forti insieme agli Usa perché ciò che vediamo è una cooperazione più forte da parte di Russia, Iran, Corea del Nord e, in modo più coperto, Cina. Quindi, dobbiamo restare uniti".
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