Il giornalista Leandro Palmar e il
suo cineoperatore Belices Salvador Cubillán - arrestati dalle
forze di sicurezza venezuelane mentre documentavano una protesta
anti-governativa nello stato di Zulia il 9 gennaio - sono stati
accusati di terrorismo, incitamento all'odio, associazione per
delinquere e disturbo dell'ordine pubblico dalle autorità di
Caracas. Lo riferisce il Sindacato nazionale dei lavoratori
della stampa (Sntp) su X, confermando il risultato dell'udienza
di custodia in tribunale in cui non sarebbe stato loro
consentito di nominare avvocati di fiducia. In tutto sono 10 i
giornalisti detenuti in Venezuela per motivi politici dalle
elezioni presidenziali del 28 luglio.
Il Collegio nazionale dei giornalisti (Cnp) ha chiesto il
rilascio immediato di tutti i professionisti dell'informazione e
ha invitato le autorità a "rispettare il lavoro e l'integrità
dei giornalisti" oltre che evitare di "criminalizzare il lavoro
dei comunicatori il cui unico obiettivo è tenere informati i
cittadini".
Secondo la Ong venezuelana Foro Penal sarebbero in tutto 83
le detenzioni arbitrarie di oppositori politici avvenute nel
Paese nei primi 13 giorni del 2025. Gli arresti sono stati in
maggioranza eseguiti dalle forze di sicurezza a margine delle
proteste organizzate dall'opposizione.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA