Il presidente de facto del
Venezuela, Nicolás Maduro, è tornato a ventilare l'ipotesi di
schierare l'esercito contro un eventuale blitz militare estero
nel suo Paese.
"Prendiamo sul serio le minacce criminali dei
narco-paramilitari Álvaro Uribe e Iván Duque oliamo i nostri
fucili perché questa terra sacra non accetterà mai lo stivale
insolente dei paramilitari stranieri o imperialisti", ha detto
il leader chiavista durante il suo messaggio annuale alla
nazione.
Recentemente, gli ex presidenti colombiani Uribe e Duque
hanno espresso il loro sostegno a un possibile "intervento
internazionale" nella nazione caraibica, con l'appoggio delle
Nazioni Unite, che avrebbe come obiettivo quello di "rimuovere
Maduro dal potere".
Maduro ha anche esortato la Forza armata nazionale
bolivariana (Fanb), le forze di polizia e di intelligence, così
come il cosiddetto "potere popolare", a rimanere all'erta e a
rafforzare i piani di difesa. Tali misure comprendono la
prosecuzione delle operazioni speciali, l'impiego di unità di
reazione rapida (Urras) e una maggiore sorveglianza ai valichi
di frontiera con Colombia e Brasile.
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