E' di almeno 39 morti il bilancio nella calca al Kumbh Mela festival, a Prayagraj, nel nord dell'India: lo riferisce un testimone citato dalla Reuters online, che ha contato i cadaveri di 39 persone in un obitorio locale.
Dato confermato anche da fonti di polizia.
Il caos è scoppiato poco prima dell'alba, quando la folla di migliaia di devoti che si muoveva per raggiungere il punto alla confluenza dei due fiumi sacri Gange e Yamuna ha travolto le barricate della polizia, finendo per calpestare i pellegrini che dormivano o riposavano a terra. Tra i feriti un gruppo di una trentina di donne che attendevano l'alba per avvicinarsi al punto dell'immersione.
La folla arrivata nelle ultime ore al sito del Maha Khumba Mela era più numerosa del solito perché la giornata, detta Mauni Amavasya, è ritenuta particolarmente propizia per il bagno rituale: il programma prevedeva anche l'immersione di alcune centinaia di migliaia di "sadhu", gli asceti induisti che campeggiano a Prayagraj per l'intera durata del pellegrinaggio, 45 giorni in un'area del campo tendato a loro riservata.
Le autorità hanno lasciato passare varie molte ore prima di ammettere ufficialmente che l'incidente ha provocato almeno una decina di morti. L'edizione 2025 del pellegrinaggio, che si tiene ogni 12 anni, è particolarmente rilevante: i devoti ritengono che il bagno rituale purifichi dai peccati e liberi per sempre dalla "moksha", il ciclo delle rinascite, salvando dalla continua reincarnazione. Le autorità hanno previsto che nei 45 giorni dell'evento, che proseguirà fino al 26 febbraio, arriveranno sul sito 400 milioni di persone.
E per il momento hanno sospeso il bagno rituale, mentre la situazione resta ancora tesa in India a Prayagraj.
Il drammatico racconto di una testimone
"Poco dopo la mezzanotte eravamo riusciti ad arrivare molto vicini al 'Sangam', il punto dove i due fiumi Gange e Yamuna si uniscono e dove ci saremmo immersi, seguendo il percorso previsto dall'organizzazione. Abbiamo deciso di attendere l'alba, il momento del giorno più propizio per il bagno rituale, e, nonostante il freddo e l'umido ci siamo seduti e sdraiati a terra. Molti di noi dormivano quando siamo stati calpestati da una massa di migliaia di persone".
E' la drammatica testimonianza di una delle sopravvissute alla ressa che nella notte ha provocato la morte di decine di persone e ne ha ferite varie decine. Varie foto dell'incidente mostrano valige e borse abbandonate nel punto in cui le persone sono state travolte.
Secondo le prime ricostruzioni dell'accaduto, la ressa si è creata i quando i pellegrini che procedevano lungo i percorsi obbligati hanno iniziato a premere gli uni sugli altri per lasciar passare le decine di migliaia di Sadhu, gli asceti indù, che oggi avevano il diritto di raggiungere per primi il "Sangam". La pressione dei pellegrini intrappolati nella ressa ha fatto crollare le transenne e travolto quelli erano in attesa sulle rive. Sui social indiani infuriano le critiche conto la cattiva gestione del pellegrinaggio, con accuse alla polizia e agli organizzatori.
Le condoglianze di Modi, le accuse dell'opposizione
Il primo ministro indiano Narendra Modi ha offerto le sue "più sentite condoglianze" ai parenti delle vittime della calca avvenuta durante un il pellegrinaggio religioso indù nel nord del Paese. "L'incidente avvenuto al Prayagraj Maha Kumbh è estremamente triste", ha scritto in un post su X. "Le mie più sentite condoglianze ai devoti che hanno perso i loro cari".
E il leader dell'opposizione indiana, Rahul Gandhi, ha denunciato la "cattiva gestione" delle autorità come causa della calca che ha provocato almeno 39 morti. "La cattiva gestione e la preferenza data dalle autorità a personalità piuttosto che a semplici fedeli sono responsabili di questo tragico incidente", ha accusato Gandhi su X.
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