Più di mille tartarughe del tipo Olive ridley sono state ritrovate morte sulle coste di Chennai, nello stato meridionale indiano del Tamil Nadu dall'inizio di gennaio.
Lo denunciano i dati raccolti dallo Students Sea Turtle Conservation Network, un'associazione di volontari ambientalisti.
Il bilancio delle tartarughe morte è il più alto degli ultimi dieci anni; nel 2004 erano state raccolte 900 tartarughe.
Secondo gli esperti la causa principale di questa strage è da attribuirsi all'uso delle reti per la pesca a strascico, nelle quali le tartarughe restano imprigionate. La pratica della pesca a strascico è proibita in prossimità delle coste, ma i pescatori continuano a usare le reti nonostante i divieti. "Non abbiamo alternative", ha dichiarato al sito ambientalista Mongabay M.E. Raghupathi, ex presidente dell'associazione dei pescatori di Chennai. "Consideriamo le tartarughe sacre, e ci fa soffrire vedere che ne muoiono così tante. Utilizzeremmo volentieri strumemti più aggiornati e meno dannosi, ma non ci possiamo permettere di acquistarli".
A seguito della notizia, il Tribunale Verde di Delhi, la corte indiana di grado più alto sui problemi dell'ambiente, ha minacciato il fermo di tutte le attività di pesca nella stagione di due mesi in cui le uova deposte sulle coste si sviluppano fino a schiudersi.
Ogni anno almeno 500.000 uova vengono deposte sulle coste meridionali e orientali del paese, in un fenomeno massiccio chiamato Arribada, ma solo una su mille sopravvive e diviene adulta.
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