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Hamas e Cairo: 'Bene il dietrofront di Trump sullo sfollamento a Gaza'

Hamas e Cairo: 'Bene il dietrofront di Trump sullo sfollamento a Gaza'

Dopo le rassicurazione di ieri. Israele respinge l'accusa dell'Onu su 'atti di genocidio' nella Striscia

ROMA, 13 marzo 2025, 10:24

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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Sia Hamas che l'Egitto, hanno espresso apprezzamento per le parole di rassicurazione pronunciate dal presidente Usa Donald Trump, che in quello che sembra un secco dietrofront, ha smentito di voler sfollare i palestinesi dalla Striscia di Gaza.


    Il portavoce di Hamas, Hazem Qassem, ha esortato il presidente americano a non allinearsi alla visione della "estrema destra sionista". "Se le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Trump rappresentano una smentita di qualsiasi idea di spostamento della popolazione della Striscia di Gaza, sono benvenute", ha affermato Qassem.
   

Israele respinge l'accusa dell'Onu su 'atti di genocidio' a Gaza

Israele respinge come "categoricamente infondate" le accuse rivolte da un'inchiesta dell'Onu pubblicata oggi, di aver "parzialmente distrutto le strutture sanitarie riproduttive" nella Striscia di Gaza, commettendo così "atti di genocidio". Lo si legge in una nota del governo dello Stato ebraico. Israele ha più volte accusato la commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite presieduta da Navi Pillay di promuovere un "programma politico predeterminato e di parte (...) che tenta spudoratamente di incriminare le Forze di difesa israeliane".

Onu,'distruzione assistenza riproduttiva a Gaza è genocidio' 

Un'inchiesta delle Nazioni Unite pubblicata oggi accusa Israele di aver compiuto "atti di genocidio" nella Striscia di Gaza attraverso la distruzione sistematica delle strutture sanitarie per l'assistenza sessuale e riproduttiva palestinesi. La Commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite ha affermato che Israele ha "intenzionalmente attaccato e distrutto" il principale centro di fertilità del territorio palestinese e ha simultaneamente imposto un assedio e bloccato gli aiuti, compresi i farmaci per garantire gravidanze, parti e cure neonatali sicure. Ciò, secondo la commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite, equivale a "due categorie di atti di genocidio" compiuti durante l'offensiva dell'Idf. La convenzione delle Nazioni Unite sul genocidio definisce tale crimine come atti commessi con l'intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso. Delle sue cinque categorie, l'inchiesta ha affermato che le due che implicavano Israele stavano "deliberatamente infliggendo al gruppo condizioni di vita calcolate per provocarne la distruzione fisica" e "imponendo misure volte a impedire le nascite all'interno del gruppo".

"Queste violazioni non hanno solo causato gravi danni fisici e mentali immediati e sofferenze a donne e ragazze, ma anche effetti irreversibili a lungo termine sulla salute mentale e sulle prospettive riproduttive e di fertilità dei palestinesi come gruppo", ha affermato il presidente della commissione Navi Pillay in una dichiarazione. La Commissione internazionale indipendente d'inchiesta, composta da tre persone, è stata istituita dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite nel maggio 2021 per indagare sulle presunte violazioni del diritto internazionale in Israele e nei territori palestinesi. Pillay, ex capo dei diritti dell'ONU, è stato giudice presso la Corte penale internazionale e ha presieduto il Tribunale penale internazionale per il Ruanda.

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