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Nell'Ue resiste l'idea di Kallas sugli aiuti a Kiev in base al pil

Nell'Ue resiste l'idea di Kallas sugli aiuti a Kiev in base al pil

"Sappiamo che ci sono preoccupazioni, ne stiamo discutendo"

BRUXELLES, 21 marzo 2025, 16:26

Redazione ANSA

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Kaja Kallas - RIPRODUZIONE RISERVATA

Kaja Kallas - RIPRODUZIONE RISERVATA

       L'idea dell'Alta rappresentante Kaja Kallas di ripartire gli aiuti militari Ue all'Ucraina in base al reddito nazionale lordo (Gni) dei Paesi al momento "resiste".

"Questa è la nostra proposta", è importante che l'aiuto "tenga conto dell'Economia di ogni Paese. Allo stesso tempo sappiamo anche che ci sono preoccupazioni a questo riguardo, ecco perché stiamo discutendo con gli stati membri a questo riguardo",  ha detto la portavoce della Commissione europea Anitta Hipper, nel corso dell'incontro quotidiano con la stampa.

 

     Al summit Ue ieri a Bruxelles non è emerso supporto alla proposta della politica estone sia rispetto al piano per 40 miliardi di aiuti militari a Kiev (si parla invece di 5 miliardi di munizioni) con la ripartizione in base al Gni particolarmente divisiva. Più in generale del piano Kallas "ne stiamo discutendo - ha detto Hipper -. È nostra responsabilità garantire che l'Ucraina sia in una posizione di forza. Quindi questo è il motivo per cui dobbiamo intensificare urgentemente tutte le misure".

      "L'anno scorso, abbiamo fornito più di 20,5 miliardi di supporto militare all'Ucraina. E dobbiamo fare molto di più alla luce delle attuali sfide. Ed è proprio per questo e a tal fine, l'Alta rappresentate ha proposto di rafforzare il supporto militare, concentrandosi su tre esigenze principali. Innanzitutto, è importante ascoltare esattamente di cosa ha bisogno l'Ucraina, cosa ha chiesto e cosa ha. Ecco perché, l'attenzione è ora sull'immediato, sui 5 miliardi in euro, nel supporto alle munizioni. Si tratta di munizioni di artiglieria", ha spiegato la portavoce.

 

    "Il secondo punto riguarda anche i sistemi di difesa aerea, i missili, i droni e i jet da combattimento, e anche il supporto per la rigenerazione delle brigate. Quindi, la conclusione è che dobbiamo mettere l'Ucraina nella posizione più forte possibile. Ed è importante garantire di non cadere in nessuna delle trappole della Russia". .
   

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