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'Non mi piego', Imamoglu sfida Erdogan dal carcere

'Non mi piego', Imamoglu sfida Erdogan dal carcere

Il tribunale conferma l'arresto del sindaco di Istanbul e le primarie lo candidano

ISTANBUL, 23 marzo 2025, 21:15

Redazione ANSA

ANSACheck
Le proteste a Istanbul dopo l 'arresto del sindaco © ANSA/AFP

Le proteste a Istanbul dopo l 'arresto del sindaco © ANSA/AFP

"Non mi piegherò mai".

Ekrem Imamoglu - incoronato oggi dalle primarie principale sfidante di Erdogan alle prossime elezioni presidenziali - non demorde e continua a reagire anche dopo essere stato portato in prigione.


I giudici hanno convalidato l'arresto del sindaco di Istanbul ritenendo valide le accuse di corruzione che avevano portato alla custodia.
Tangenti, costituzione di un'organizzazione criminale e appalti truccati. Sono queste le accuse che Imamoglu dovrà affrontare a processo mentre è stato trasferito a Silivri, il carcere dove sono rinchiusi anche altri oppositori a Erdogan, come il filantropo Osman Kavala, condannato all'ergastolo tre anni fa per un ruolo nelle proteste anti governative di Gezi park del 2013 e ancora dietro le sbarre nonostante la Corte europea dei diritti umani ne abbia chiesto il rilascio.


I legali del sindaco presenteranno appello contro l'arresto mentre i giudici non hanno ritenuto necessario convalidare "in questa fase" le accuse relative al favoreggiamento al terrorismo. Se l'avessero fatto, un amministratore fiduciario nominato dal governo avrebbe potuto commissariare il comune di Istanbul. Imamoglu è stato comunque temporaneamente sospeso dalla carica e nei prossimi giorni il consiglio comunale, dove la maggioranza è del suo partito, il Chp, sceglierà un sostituto per il primo cittadino. "Ci vergogniamo del nostro sistema legale, è vergognoso per il nostro Paese", ha affermato Mansur Yavas, il sindaco di Ankara e altro importante leader dell'opposizione.
Il primo cittadino della capitale ha lanciato un appello per avere elezioni anticipate citando il successo delle consultazioni primarie che si sono tenute in tutto il Paese.


Proprio mentre i giudici convalidavano l'arresto di Imamoglu, infatti, milioni di persone lo votavano nella sua veste di candidato unico del primo partito di opposizione, il Chp, alle prossime elezioni presidenziali in programma nel 2028.
Poco prima che venisse fermato, gli altri possibili candidati per le primarie avevano deciso di non presentarsi, lasciando spazio al sindaco, che anche prima dell'arresto era stato messo sotto inchiesta con varie accuse. "Ha guadagnato la simpatia e l'amore non solo del Chp ma anche di tutti i segmenti di questo Paese, persino di coloro che hanno sostenuto l'attuale presidente Erdogan per anni. Penso che il suo arresto sia stato fatto per eliminarlo, per buttarlo fuori dalla corsa", ha detto l'imprenditrice 53enne Reyhan Maral all'ANSA dopo avere votato nella sezione del Chp di Beyoglu, quartiere centrale di Istanbul.


Le proteste per l'arresto del sindaco, vietate ma partecipate da decine di migliaia di persone, sono continuate in varie città turche e anche a Istanbul, dove ci sono stati scontri tra manifestanti e le forze dell'ordine che hanno utilizzato anche gas lacrimogeni. Nei giorni scorsi centinaia di persone sono state fermate durante le dimostrazioni e oggi le autorità hanno chiesto di bloccare circa 700 account di oppositori su X. "Gli arresti del sindaco Imamoglu e di oltre 300 manifestanti sollevano seri interrogativi sul rispetto, da parte della Turchia, della sua consolidata tradizione democratica. In quanto membro del Consiglio d'Europa e Paese candidato all'adesione all'Ue, la Turchia ha il dovere di rispettare i valori democratici", ha affermato un portavoce della Commissione europea.
Alle tensioni politiche e sociali si aggiungono in Turchia quelle economiche. Nel giorno dell'arresto del sindaco la borsa e la lira sono crollate. E ora la Banca centrale di Ankara, vista l'evoluzione della situazione, teme nuove turbolenze. Per questo è corsa ai ripari convocando una "riunione tecnica" con le banche del Paese e mettendo a punto strumenti straordinari per intervenire sui mercati in caso di necessità. 

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