Il bilancio. Secondo i nuovi dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) i decessi sono stati, al 4 agosto scorso, 932 mentre sono 1.711 i casi accertati in quattro paesi africani (Guinea, Liberia, Sierra Leone e Nigeria).
Per la malattia, sottolinea l'agenzia Onu, non ci sono nè vaccino nè terapia specifica, ma un intervento precoce, appena si manifestano i sintomi, può diminuire il rischio di morte che altrimenti sarebbe del 90%. La malattia inizia con febbre alta, nausea, vomito e diarrea, per poi sfociare in emorragie diffuse, e il periodo di incubazione va da due a 21 giorni. Una persona malata è contagiosa solo nel momento in cui si manifestano i sintomi, e il contagio non avviene per via aerea ma soltanto per contatto con i fluidi corporei del paziente.
Il virus è stato isolato per la prima volta nel 1976 in due diverse epidemie in Sudan e Congo, in questo secondo caso in un villaggio vicino al fiume Ebola che ha poi dato il nome alla malattia.
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