I cittadini del Mali hanno approvato con il 97 per cento dei voti le modifiche alla Costituzione proposte dalla giunta militare nel referendum del 18 giugno: lo ha affermato la commissione elettorale del Paese, citata dalla Bbc.
I militari alla guida della nazione del Sahel e le organizzazioni regionali hanno affermato che il voto porterà nel febbraio del prossimo anno alle elezioni, che determineranno il ritorno del governo civile.
Su 8,4 milioni di elettori registrati, l'affluenza è stata di
poco inferiore al 40 per cento, come ha annunciato Moustapha
Cissé, capo della commissione elettorale. Il Mali è stato teatro
di due golpe da agosto 2020, quando il presidente Ibrahim
Boubacar Keïta fu rovesciato.
Il leader della giunta militare e presidente ad interim del
Paese, Assimi Goïta, si è detto in un discorso "convinto che
questo referendum apra la strada a un Mali nuovo, forte,
efficiente ed emergente, ma soprattutto a un Mali al servizio
del benessere delle persone". La nuova Costituzione dà ampi
poteri al presidente, che ora avrà il diritto di assumere e
silurare il primo ministro e i membri del gabinetto.
In base alle modifiche, inoltre, è prevista la creazione di
una seconda Camera parlamentare per garantire una più ampia
rappresentanza politica. Le modifiche costituzionali designano
anche il Mali come Stato laico, mossa contrastata da alcuni
religiosi islamici.
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