Una rara 'Ferrari GT 250' disegnata
da Pinin Farina sarà battuta all'asta da Sotheby's tra qualche
settimana
(https://rmsothebys.com/en/auctions/mo23/monterey/lots/r0060-195
6-ferrari-250-gt-coupe-speciale-by-pinin-farina/1358220). I
collezionisti sono in fibrillazione. E il Marocco segue con
ansia l'evento perché questa Ferrari è stata l'auto di Mohammed
al-Khamis bin Yusef bin Hassan al-Alawi, meglio noto come
Mohammed V, re del Marocco, nonno dell'attuale regnante. Questo
gioiello del made in Italy è "l'ultima delle quattro coupé con
la carrozzeria in stile Superamerica di Pinin Farina, ed è una
delle tre costruite senza prese d'aria sui parafanghi", informa
il sito della Casa d'aste. Quando uscì dalla carrozzeria
nell'agosto del 1956, fu consegnata all'allora re del Marocco,
rientrato in patria da poco, dopo l'esilio cui lo costrinsero i
francesi. Solo a febbraio del 1956 il Marocco ottenne
l'indipendenza, proprio grazie a re Mohammed V, cultore del
lusso e appassionato di auto. Questa Ferrari, elegante, ma
sportiva, nell'immaginario dei marocchini è il regalo personale
che Mohammed V si concesse proprio per celebrare l'indipendenza
conquistata a fatica. Del resto, si deve a lui l'avvio della
collezione di automobili che oggi fa parte della casa reale.
Oltre alla Ferrari 250 GT che sarà presto battuta all'asta e che
porta ancora la targa in arabo, era proprietario di un'auto da
parata Delahaye e fu sul punto di acquistare la famosa concept
car DeSoto Adventurer II. C'è una foto che risale agli Anni '30
e che lo ritrae di fronte a una coupé Panhard mentre il figlio,
il futuro re Hassan II, siede su un'automobilina a pedali
Panhard in scala. La storia della Ferrari 250 GT appartenuta al
re ha poi seguito il suo corso, passando più volte di mano e
finendo negli Stati Uniti, in Florida, dove l'ultimo
proprietario l'ha custodita per quasi 50 anni. Ora si aspettano
le offerte e c'è da giurare che saranno all'altezza di un'auto
da re.
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