Il Niger è in grado di "superare"
le sanzioni imposte dopo il colpo di stato, anche se
rappresentano "una sfida ingiusta". Lo ha assicurato il premier
nominato dalla giunta militare, Ali Mahaman Lamine Zeine, in
un'intervista al tedesco Deutsche Welle. "Pensiamo che, anche se
ci è stata imposta una sfida ingiusta, dovremmo essere in grado
di superarla", ha dichiarato in merito alle misure prese dalla
Comunità economica degli Stati dell'Africa Occidentale (Ecowas).
Un tribunale di Niamey ha cancellato una condanna a nove mesi
di carcere inflitta ad Abdoulaye Seydou, capo di un importante
gruppo di attivisti che sostengono i militari che il 26 luglio
hanno preso il potere con un golpe che ha spodestato il
presidente Mohamed Bazoum.
Seydou, capo del gruppo M62, era dietro le sbarre da sette
mesi per un caso riguardante un attacco aereo dell'esercito
contro sospetti jihadisti nel sud del Paese. "La Corte d'Appello
di Niamey ha annullato la decisione dell'Alta Corte... che aveva
condannato il nostro compagno Abdoulaye Seydou a nove mesi di
carcere", ha dichiarato il segretario generale dell'M62 Sanoussi
Mahaman. "Abbiamo sempre detto che la detenzione di Abdoulaye
Seydou è una decisione arbitraria e orchestrata".
Il movimento M62, costituito un anno fa, è una coalizione di
circa 10 gruppi e ong contrari alla presenza delle forze
militari francesi in Niger. Nelle ultime settimane, ha guidato
appelli a manifestazioni per sostenere i golpisti. Seydou è
stato arrestato a gennaio e condannato ad aprile. Il suo gruppo
aveva accusato le forze di difesa e di sicurezza di aver
massacrato civili in raid con elicotteri su una miniera d'oro
illegale lo scorso ottobre, lanciati sulla base del fatto che i
presunti assassini di due agenti di polizia si erano rintanati
lì.
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