(ANSA-AFP) - DERNA, 16 SET - Le organizzazioni umanitarie
lanciano l'allarme per il crescente rischio di diffusione di
malattie dopo che le inondazioni hanno causato migliaia di morti
e dispersi nella Libia orientale, dove le speranze di trovare
sopravvissuti si sono ormai affievolite a sei giorni dal
disastro.
Le organizzazioni umanitarie come Islamic Relief e Medici
senza frontiere (Msf) hanno messo in guardia dal rischio di
diffusione di malattie attraverso l'acqua contaminata. Molte
persone sono state travolte dal Mar Mediterraneo, che ha portato
alla luce decine di cadaveri in decomposizione.
Islamic Relief ha lanciato l'allarme contro una "seconda
crisi umanitaria" dopo l'alluvione, sottolineando il "rischio
crescente di malattie trasmesse dall'acqua e di carenza di cibo,
ripari e medicine". "Migliaia di persone non hanno un posto dove
dormire e non hanno cibo", ha detto Salah Aboulgasem,
vicedirettore per lo sviluppo dei partner dell'organizzazione.
Manoelle Carton, coordinatrice medica di un'équipe di Msf
arrivata a Derna giovedì, descrive una situazione "caotica" che
ha impedito il regolare svolgimento del censimento e
dell'identificazione delle vittime. "Molti volontari da tutta la
Libia e dall'estero sono sul posto. Il coordinamento degli aiuti
è urgente", ha insistito. (ANSA-AFP).
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