Una famiglia di 5 persone è stata estratta viva dalle macerie in cui era intrappolata in una zona vicina a Derna nella giornata di ieri, a una settimana dall'alluvione. Lo riferisce il Guardian.
Intanto è divenuto virale in Libia il video di un giovane che cerca la mamma tra le macerie, e infine riesce a registrare la sua voce intrappolata tra i detriti. Il video, la data è imprecisata, ha rinvigorito le residue speranze di trovare sopravvissuti nelle zone colpite dal disastro.
L'Onu preoccupata per la diffusione delle malattie
Le agenzie delle Nazioni Unite lavorano contro il tempo per prevenire la diffusione di malattie nella città libica di Derna colpita dalle inondazioni per evitare "una seconda crisi devastante" nella regione, ha segnalato lunedì l'organizzazione internazionale. La missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil) ha spiegato in un comunicayo che squadre di nove agenzie delle Nazioni Unite erano presenti sul terreno a Derna e in altre città della Libia orientale per fornire aiuti e sostegno alle persone colpite dalla tempesta Daniel", che ha devastato la regione. il 10 settembre, provocando più di 3.000 morti e altre migliaia di dispersi.
"Le autorità locali, le agenzie umanitarie e il team dell'Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) sono tutti preoccupati per il rischio di diffusione di malattie, comprese l'acqua contaminata e la scarsa igiene", secondo l'Onu. "Il team (dell'OMS) continua a lavorare per prevenire la diffusione di malattie ed evitare una seconda crisi devastante nella regione", aggiunge la nota. Secondo la stessa fonte, nei giorni scorsi le squadre dell'Unicef, il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia, presenti a Derna e dintorni, hanno fornito "kit medici di emergenza" ai servizi di assistenza primaria per sostenere 15.000 persone per tre mesi. 'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr da parte sua distribuisce "kit di prima necessità, tra cui coperte, teli di plastica e attrezzature da cucina, a 6.200 famiglie sfollate a Derna e Bengasi", la grande città della Libia orientale, continua il comunicato stampa. Inoltre, razioni alimentari sono state distribuite a più di 5.000 famiglie dal Programma alimentare mondiale (Wfp) e 28 tonnellate di forniture mediche sono state spedite tramite volo charter dall'Oms. Per quanto riguarda l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), ha sostenuto "460 famiglie con prodotti non alimentari e altre 4.000 famiglie a Bengasi con medicinali".
L'Onu rivede al ribasso bilancio morti, 'almeno 3.958'
L'Onu ha rivisto drasticamente al ribasso il bilancio delle vittime delle inondazioni in Libia, affermando che almeno 3.958 persone sono morte in tutto il Paese dopo che in un precedente conteggio aveva riferito di 11.300 deceduti per le alluvioni. Lo riporta la Cnn citando un rapporto rivisto e aggiornato dall'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha). Il nuovo documento, che cita l'Oms, afferma inoltre che più di 9.000 persone risultano ancora disperse. "Utilizzeremo i dati appena verificati dall'Oms", ha riferito alla Cnn Farhan Haq, vice portavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite, in merito al nuovo conteggio, sottolineando che "in molte tragedie diverse finiamo per rivedere i nostri numeri". Sul precedente bilancio dei morti era scoppiata una bagarre con la Mezzaluna libica, che ha smentito a stretto giro il conteggio di oltre 11 mila morti rilasciato dall'Onu.
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