Migliaia di migranti, per lo più
cittadini subsahariani, sono accampati in una zona a nord di
Sfax, in Tunisia, in attesa di raggiungere l'Italia, dopo essere
stati cacciati dalle forze di sicurezza. Lo affermano
organizzazioni umanitarie e testimonianze raccolte dall'Afp.
Alcuni si troverebbero lì dall'inizio di settembre, quando le
autorità locali hanno dato ordine di interrompere la
distribuzione di cibo ai 1.800 migranti radunati nel centro di
Sfax, secondo una fonte umanitaria che ha chiesto l'anonimato.
Un primo gruppo di circa 100 migranti ha lasciato il centro
di Sfax all'inizio della settimana scorsa, altri il 14 e 15
settembre. Il 17 settembre, le autorità hanno evacuato altre
centinaia di persone, nel corso di una "grande operazione resa
pubblica", ha detto la fonte all'Afp. Domenica scorsa, circa 500
migranti sono stati sgomberati e "dispersi in piccoli gruppi
verso le zone rurali", ha detto all'Afp Romdhane Ben Amor,
portavoce del Forum tunisino per i diritti economico e sociali,
una Ong specializzata in migrazione. Secondo la stessa fonte
umanitaria, sono stati "portati in autobus dalla polizia nella
zona di Al Amra". Si ritiene che circa 3.000 migranti siano
sparsi nei campi di ulivi vicino al mare tra Jebiniana e Al
Amra, a circa 30 km a nord di Sfax.
"Sono venuto per lavorare e guadagnare un po' di soldi, non
sono riuscito a trovarne, quindi voglio andare in Europa", ha
detto all'Afp Mohamed Kayta, un giovane maliano. "Gli africani
che vedete qui hanno una sola idea in mente: attraversare il
Mediterraneo", ha aggiunto Sanogo Sadio, un ivoriano, dicendo
che "non hanno un posto dove dormire". Nonostante le loro
condizioni precarie, "non vogliono essere troppo visibili perché
tutta la zona è zona di partenze clandestine", ha sottolineato
la fonte umanitaria.
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