Nel 2023 sono stati uccisi
illegalmente in Sudafrica 51 rinoceronti in più rispetto
all'anno precedente, per un totale di 499 esemplari. Lo ha detto
la ministra dell'Ambiente Barbara Creecy, rendendo note le più
recenti statistiche nazionali sul bracconaggio.
Il Sudafrica ospita circa 2000 esemplari di rari rinoceronti
neri, equivalente a circa la metà della popolazione mondiale
dell'animale considerato "in pericolo critico". Il Paese conta
inoltre 13.000 rinoceronti bianchi classificati come "quasi
critici".
La ministra ha specificato che 406 rinoceronti sono stati
uccisi in parchi nazionali e 93 in riserve private. Creecy ha
spiegato che, mentre negli ultimi dieci anni il bracconaggio in
Sudafrica è calato, addirittura del 37% nel Parco Nazionale
Kruger, i bracconieri si sono spostati in riserve più remote
colpendo soprattutto il Parco di Hluhluwe-Imfolozi nella
provincia sud orientale del Kwa-Zulu Natal, dove gli animali
sono più facilmente visibili per la conformazione territoriale e
dove nel solo 2023 sono stati braccati 307 esemplari.
Creecy ha detto che il suo dipartimento ha intrapreso un
vasto programma di eliminazione del prezioso corno dei
rinoceronti, rendendo questi animali meno attraenti per i
bracconieri.
Il bracconaggio dei rinoceronti coinvolge spesso
organizzazioni criminali internazionali che si avvalgono
dell'aiuto di locali e colludono con i ranger. L'anno scorso, il
ministero dell'Ambiente sudafricano ha detto di voler aumentare
i servizi di assistenza sanitaria, formazione e consulenza per i
ranger, al fine di scoraggiarli dal collaborare con i
bracconieri. I corni di rinoceronte rimangono molto richiesti in
Stati asiatici come la Cina e il Vietnam, dove vengono
utilizzati per la medicina tradizionale.
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