Decine di migliaia di cubani hanno
partecipato oggi a L'Avana ad una manifestazione indetta dal
governo cubano per "riaffermare la Rivoluzione" e denunciare la
persistenza dell'embargo economico finanziario e delle sanzioni
unilaterali imposte dagli Stati Uniti.
Fin dalle prime luci del giorno folti gruppi di dimostranti -
secondo l'agenzia di stampa cubana Prensa Latina 'oltre 100.000'
- hanno sventolato bandiere cubane e del Movimiento 26 de Julio
e inneggiato a Fidel e Raúl Castro, e al presidente in carica,
Miguel Díaz-Canel.
Rivolgendosi ai partecipanti, riuniti a La Piragua, davanti
al lungomare (Malecón) e non lontano dall'ambasciata degli Usa,
il capo dello Stato ha denunciato "la campagna anticubana
scatenata dall'estero" e le "falsità" diffuse da media
interessati alla fine dell'esperienza rivoluzionaria cubana.
"Quello che il mondo sta vedendo in questi giorni su Cuba -
ha assicurato in riferimento ai disordini avvenuti a L'Avana e
in altre città domenica scorsa - sono menzogne frutto della
diffusione di immagini non corrispondenti al vero" che puntano a
mandare in frantumi la società cubana".
"Viva Cuba libera!", ha esclamato al termine del suo
intervento, sottolineando che "il nostro Paese non sarà mai
terra di odio e quindi dobbiamo fare in modo che questo
sentimento non si impadronisca dell'anima cubana, come
vorrebbero i nostri nemici".
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