I governi di Venezuela e Perù
coordineranno un piano speciale di ritorno in Patria di oltre
42.000 venezuelani che in questi ultimi anni sono emigrati in
Perù senza riuscire a trovare una sistemazione e lavoro. Lo ha
annunciato il presidente venezuelano Nicolás Maduro.
In dichiarazioni alla tv statale Vtv, Maduro ha indicato che
"i governi del Perù e del Venezuela hanno raggiunto un'intesa
durante il vertice della Comunità degli Stati latinoamericani e
dei Caraibi (Celac) svoltosi in Messico per un massiccio rientro
di emigrati venezuelani.
Noi, ha spiegato, metteremo gli aerei per sviluppare il
'Piano ritorno in Patria' e cercheremo il sostegno per questo
programma dell'Alto Commissariato dell'Onu per i rifugiati
(Unhcr)".
Il capo dello Stato venezuelano ha confermato che a Lima "le
nostre autorità consolari hanno registrato le richieste di oltre
42.000 persone che vogliono rientrare in Patria".
Con la vittoria nelle presidenziali di Pedro Castillo, la
posizione del Perù sulla crisi in Venezuela è cambiata, con
l'abbandono del 'Gruppo di Lima', creato nel 2017 per forzare
una caduta di Maduro, e l'adozione del principio di non
intervento, accompagnato con un sostegno al dialogo in corso fra
governo e opposizione venezuelani, mediato dalla Norvegia.
Maduro ha infine segnalato di aver manifestato nell'incontro
con Castillo l'interesse di Caracas per l'acquisto di prodotti
agricoli peruviani per il piano alimentare di emergenza
nazionale (Clap), e per la riattivazione in generale del
commercio bilaterale.
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