"Il Brasile è tornato, dopo quattro
anni di isolamento" e ora serve "una forte lotta alla
deforestazione" e "un Ministero dei popoli indigeni". Lo ha
detto il presidente eletto del Brasile, Luiz Inacio Lula da
Silva, visitando il padiglione dell'Amazzonia alla Cop27 di
Sharm el-Sheikh.
Lula aveva la voce bassa per la laringite che lo affligge in
questo giorni. È stato accolto con entusiasmo da una folla di
brasiliani, fra i quali alcuni indios con i tipici copricapi di
piume. Il presidente eletto ha detto che di "non voler fare
nulla senza il dialogo. Non è possibile che un presidente non
parli e non incontri i governatori" (allusione a Bolsonaro).
Lula (che entrerà in carica il 1/o gennaio) ha annunciato
"una forte lotta alla deforestazione in Amazzonia. Dobbiamo
prendere le risorse senza danneggiare la biodiversità.
L'Amazzonia è il cuore del mondo, dobbiamo convincere la gente
che è meglio preservare gli alberi che abbatterli". Il
presidente eletto ha annunciato che istituirà un Ministero dei
Popoli indigeni. Al padiglione gli è stata consegnata una
lettera dei governatori degli stati dell'Amazzonia, in cui si
chiede di tenere lì la Cop del 2025.
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