In un discorso in Parlamento di Lima
in occasione del 202mo anniversario dell'indipendenza del Perù,
la presidente della Repubblica, Dina Boluarte, ha chiesto ieri
perdono, a nome dello Stato, per i morti e i feriti delle
manifestazioni seguite alla destituzione del presidente Pedro
Castillo, il 7 novembre 2022.
"Dichiaro ancora una volta, e con molto dolore - ha
proclamato -, che il bilancio dei morti e dei feriti (nelle
manifestazioni) è un risultato infelice che nessuno voleva. Con
profonda e dolorosa costernazione - ha sottolineato - chiedo
scusa, a nome dello Stato, ai parenti di tutti i defunti,
civili, poliziotti e militari, e anche dei feriti".
Il capo dello Stato ha anche indicato che manterrà il suo
"impegno" ad accettare "totalmente" l'esito delle indagini in
merito svolte dal Pubblico Ministero e a "collaborare" a tale
lavoro. "Non ci sarà impunità per nessuno", ha poi detto,
assicurando che il suo governo "rispetterà le raccomandazioni
della Commissione interamericana per i diritti umani (Cidh)".
Concludendo questa parte del suo discorso, Boluarte ha proposto
di "firmare un patto di riconciliazione, un patto per la vita,
per la pace, per la giustizia, per l'uguaglianza".
In un altro passaggio del suo intervento, durato tre ore, ha
annunciato di aver presentato un progetto di legge di "delega
per 120 giorni dei poteri legislativi al governo, per approvare
le misure di cui il Perù ha bisogno per affrontare, con maggiore
efficienza, la delinquenza e la criminalità".
I media peruviani hanno riferito che mentre Boluarte parlava
in Parlamento, nel centro di Lima avvenivano scontri fra
manifestanti antigovernativi che volevano avvicinarsi
all'edificio che ospita il Parlamento, e le forze dell'ordine,
che hanno usato lacrimogeni e sfollagente per impedirlo.
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