Il dibattito sulla depenalizzazione delle droghe leggere, in Brasile, sta dividendo le opinioni all'interno della Corte suprema (Stf): al momento il punteggio è di 5 voti a favore e uno contrario (i componenti sono undici in tutto).
A sorpresa, quest'ultimo è stato proprio
di Cristiano Zanin, ex avvocato del presidente progressista Luiz
Inacio Lula da Silva e da questi recentemente nominato come
nuovo membro dell'Alta Corte.
All'inizio della sessione, il giudice decano della Stf,
Gilmar Mendes, ha rivisto il suo voto sostenendo che solo il
possesso di marijuana dovrebbe essere depenalizzato (e non tutte
le droghe, come aveva proposto nel 2015, quando il caso cominciò
ad essere giudicato).
Il parere è stato seguito dai colleghi Edson Fachin, Luís
Roberto Barroso, Alexandre de Moraes e dalla presidente della
Stf, Rosa Weber.
Il processo è stato nel frattempo sospeso dal
giudice André Mendonça (nominato dall'ex presidente di destra
Jair Bolsonaro), che ha chiesto più tempo per analizzare la
questione.
La maggioranza dei giudici (6-0) ha nel frattempo concordato
sulla necessità di fissare parametri oggettivi per differenziare
i consumatori di marijuana dagli spacciatori.
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