Le Nonne di Plaza de Mayo,
organizzazione da decenni impegnata in Argentina nella ricerca
di bambini, figli di donne torturate e uccise durante la
dittatura (1976-1983) e affidati a sconosciuti, si sono
rallegrate per la notizia che il Museo della Memoria, costituito
nella ex Scuola di meccanica della Marina (Esma), sia stato
incluso nell'elenco dei siti patrimonio mondiale dell'umanità.
Con un'ampia votazione il Comitato permanente riunito a Riad,
in Arabia Saudita, ha approvato la richiesta argentina per cui
il Museo, che si trova all'interno dello storico luogo che fu
centro di tortura della dittatura, è il primo sito della memoria
che entra a far parte di quelli protetti dall'Unesco.
In un comunicato, le Nonne hanno sottolineato che la
decisione dell'organismo delle Nazioni Unite è anche un
"riconoscimento globale delle politiche dei diritti umani"
dell'Argentina
L'istituzione, presieduta dall'italo-argentina Estela de
Carlotto, ha definito questa decisione dell'Unesco un
"riconoscimento dei patti democratici costruiti dal nostro
popolo, durante questi 40 anni di democrazia, il periodo più
lungo senza oppressione della nostra storia, e della certezza
del 'Nunca Más' (Mai più.)".
Anche la vicepresidente argentina Cristina Fernández de
Kirchner ha celebrato l'evento "Nel 2004 - ha ricordato - nel
suo primo 24 marzo da presidente, Néstor Kirchner decise di
recuperare l'ex Esma come luogo per la memoria".
Il Museo invece, ha aggiunto, "fu inaugurato undici anni dopo
nel 2015 sotto la mia presidenza dell'epoca, in presenza di
Estela Carlotto e della defunta titolare delle Madri di Plaza de
Mayo, Hebe de Bonafini.
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