L'organizzazione umanitaria
Human Rights Watch è nuovamente intervenuta oggi a sostegno
della comunità indigena Guna, che vive sull'isoletta di Gardi
Sugdub, a Panama, a rischio di essere presto inghiottita dal
mare, e che è in attesa che si attui la promessa fatta dal
presidente Laurentino Cortizo di 300 nuove case sulla
terraferma.
In un articolo pubblicato sul suo portale, l'organizzazione
umanitaria ricorda che in un primo tempo per oggi, il governo si
era impegnato a assegnare le case ai circa 1.300 abitanti, un
obiettivo poi riprogrammato per il 29 febbraio 2024.
"Su questa piccola e affollata isola - scrive Erica Bower -
le inondazioni e l'innalzamento del livello del mare
rappresentano una minaccia esistenziale. Per oltre un decennio,
questa comunità indigena Guna che vive lì ha sognato di
trasferirsi in un sito sulla terraferma lontano dai pericoli, e
le autorità di Panama hanno assicurato loro il sostegno".
Il nuovo ritardo nella costruzione degli alloggi, si dice
poi, "è solo l'ultimo di una lunga serie di impegni non
mantenuti nei confronti della comunità di Gardi Sugdub che non
può sopravvivere solo con le promesse".
È necessario, prosegue l'articolo, "il sostegno del governo
affinché la comunità possa trasferirsi in modo dignitoso e
ricostruire la propria vita su un terreno più alto e più sicuro.
Il nuovo sito deve proteggere i diritti delle persone a standard
di vita, alloggio, acqua, salute, istruzione e cultura
adeguati". Hrw conclude che "Gardi Sugdub non è un caso isolato.
Molte altre comunità costiere di Panama che si trovano ad
affrontare l'innalzamento del livello del mare potrebbero dover
spostarsi, e in tutto il mondo centinaia di altre comunità in
futuro si troveranno in una posizione simile".
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