Il massimo capo dell'Esercito di
liberazione nazionale (Eln) della Colombia, Eliécer Herlinto
Chamorro, meglio noto come 'Antonio Garcia', ha sfidato le
autorità colombiane sostenendo che il suo movimento non è
disposto a trattare la questione dei sequestri di persona nel
tavolo negoziale avviato con il governo.
All'indomani del rilascio di Luis 'Mane' Díaz, padre del
calciatore del Liverpool Luis Díaz, la delegazione governativa
al tavolo di dialogo con l'Eln ha avvertito che "nel prossimo
incontro" con la guerriglia si chiederà che "ciascuna delle
persone tenute prigioniere da questa organizzazione (si sostiene
che siano almeno 32, ndr.) venga immediatamente rilasciata in
condizioni di sicurezza e dignità" .
"E' giunto il momento - hanno sottolineato i negoziatori
ufficiali - di prendere decisioni che eliminino il sequestro,
come abbiamo chiesto fin dall'inizio dei colloqui".
La risposta di 'Antonio Garcia' è stata netta: "L'Eln non
accetterà né imposizioni. né ricatti. Non fatevi troppe
speranze. Rispetteremo alla lettera solo quello che è stato
concordato".
Per lui, nelle riunioni passate è stato evocato il tema del
finanziamento del cessate il fuoco, senza che si sia adottata
una decisione. Quindi, ha concluso, "resta da trovare nel Tavolo
di dialogo un meccanismo di finanziamento" che permetta alla
guerriglia di prescindere dai sequestri di persona con finalità
economiche.
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