L'ultimo comizio prima del
ballottaggio è stato un vero e proprio bagno di folla per il
candidato ultraliberista alle presidenziali dell'Argentina,
Javier Milei.
Teatro dell'ultimo atto di campagna elettorale
dell'economista anarco-capitalista che promette di annientare
"la casta politica corrotta" è stata Cordoba, seconda città più
popolosa dell'Argentina con oltre 2 milioni di abitanti e
distretto elettorale strategico in vista della tornata decisiva
di domenica.
Qui, di fronte a una folla di migliaia di persone, Milei è
tornato a chiedere agli elettori di "andare a votare senza paura
per un cambiamento" e "per mettere fine alla corruzione
kirchnerista".
Il leader de La libertà avamza (Lla) ha ricordato quindi
l'attuale crisi economica, con il 140% di inflazione e il 40% di
povertà, e ha promesso che le sue ricette economiche
trasformeranno l'Argentina "in una potenza mondiale".
La campagna elettorale si chiude in un clima di grande
incertezza per il risultato elettorale (i sondaggi rivelano una
sostanziale parità con il peronista moderato e attuale ministro
dell'Economia, Sergio Massa) e di tensione politica per
l'agitazione dello spettro dei brogli da parte dello
schieramento di Milei.
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