"Per raggiungere l'obiettivo di
libertà e democrazia in Venezuela ho bisogno di un grande
appoggio alla mia candidatura, e in particolare dall'Italia". Lo
ha dichiarato Maria Corina Machado, leader dell'opposizione
venezuelana che la Corte suprema di Caracas ha escluso dalla
corsa nelle elezioni presidenziali, in una audizione davanti
alla Commissione Esteri e Difesa del Senato italiano, la sua
prima in un Paese dell'Unione europea.
"L'opposizione lotta da 25 anni per cambiare la situazione
politica in Venezuela e mai come oggi una svolta è possibile,
nelle prossime elezioni presidenziali", ha affermato Machado
nell'audizione presieduta dalla senatrice Stefania Craxi.
L'oppositrice ha poi avvertito che "il regime fa di tutto per
impedire che possa sfidare Maduro nelle presidenziali e ha
utilizzato la Corte suprema che ha confermato la mia
interdizione dai pubblici uffici". Si tratta, ha assicurato, di
una "violazione de gli Accordi delle Barbados in cui il regime
Maduro si è impegnato per un meccanismo veloce per
l'abilitazione dei candidati".
Dopo aver ricordato che due milioni di venezuelani hanno
origini italiane, ha indicato che l'Italia dovrebbe aiutarci con
"una risoluzione del Senato che esiga elezioni libere e
trasparenti", e "sollecitando che i milioni di venezuelani
all'estero possano votare".
"Una mia vittoria elettorale - ha concluso - permetterà al
Venezuela non solo di tornare ad essere una Nazione democratica,
ma di essere anche "un hub energetico con le sue ingenti riserve
di gas e petrolio".
Al termine dell'esposizione sono intervenuti la presidente
della Commissione, Stefania Craxi, che ha sottolineato come
"lavoreremo ad una risoluzione e sensibilizzeremo i nostri
rappresentanti al Senato". "Dobbiamo fare una battaglia di
libertà contro il totalitarismo che opprime", ha detto il
vicepresidente Roberto Menia, mentre il senatore Pier Ferdinando
Casini ha definito "decisivo l'impegno del nostro governo e di
tutti affinché le elezioni in Venezuela siano trasparenti".
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