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Transparency a Corte suprema Brasile, 'non ci faremo intimidire'

Transparency a Corte suprema Brasile, 'non ci faremo intimidire'

Reazione dopo richiesta indagini su attività Ong nel Paese

BRASILIA, 06 febbraio 2024, 20:41

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La richiesta di indagini da parte del giudice della Corte suprema del Brasile (Stf) Dias Toffoli sull'attività di Transparency International nel Paese è basata su "fake news" diffuse nell'ambito di una "campagna di diffamazione e assedio" contro l'organizzazione. Lo riferisce l'Ong con sede a Berlino in una nota diffusa alla stampa. "Non ci faremo intimidire e manterremo il nostro impegno nella lotta contro la corruzione", si legge nella lettera firmata dal presidente François Velérian. Entrando nel merito dell'inchiesta, l'Ong nega di aver gestito fondi provenienti dalle multe applicate dalla procura federale a imprese coinvolte nelle inchieste anticorruzione Lava Jato, come invece teorizzato dal giudice Toffoli.
    Il magistrato ha infatti accolto la denuncia del deputato del Partito dei lavoratori (Pt) Rui Falcão, che definisce "dubbia" la collaborazione nata il 2014 tra la procura e Transparency International per sviluppare azioni "volte a combattere la corruzione". Nell'ambito dell'accordo, nel 2018 l'Ong avrebbe ricevuto parte della somma ottenuta nel patteggiamento tra la compagnia J&F e le autorità giudiziarie brasiliane. Circostanza negata da Transparency che conferma tuttavia la consulenza, durata fino al 2019.
    La scorsa settimana il Brasile è stato retrocesso di dieci posizioni nel rapporto sull'Indice di percezione della corruzione per il 2023 dove figura ora al 104/esimo posto su 180 Paesi, causando le ire del Partito dei lavoratori (Pt) e di parte del governo di Luiz Inacio Lula da Silva.
   

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