Interrogato dalla polizia
federale nell'ambito dell'inchiesta sul tentativo di colpo di
stato del gennaio 2023 l'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro
ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Lo ha
confermato all'uscita dall'udienza l'avvocato dell'ex capo dello
stato Fabio Wajngarten.
"Voglio chiarire che non si è tratta semplicemente della
scelta di avvalersi del diritto costituzionale del silenzio ma
di una strategia dovuta dal fatto che la difesa non ha avuto
accesso a tutti gli atti processuali dove si imputa all'ex
presidente di aver commesso reati", ha affermato l'avvocato.
Bolsonaro era chiamato a rispondere di alcuni episodi chiave
emersi nel corso delle indagini che hanno portato ad una serie
di arresti e perquisizioni per politici, ex ministri e militari
a lui vicini e coinvolti nella presunta trama golpista che aveva
l'obiettivo di impedire l'insediamento del presidente Luiz
Inacio Lula da Silva e affidare il governo dello stato a una
giunta militare. Nel corso delle perquisizioni presso la sede
del partito liberale, la polizia aveva infatti scoperto un
documento intitolato 'Le forze armate come potere moderatore',
in cui si delineava il percorso per l'affidamento del controllo
del governo alle forze armate, attraverso il ricorso alla legge
di Garanzia dell'ordine pubblico. In occasione
dell'interrogatorio di oggi la difesa di Bolsonaro ha ribadito
che l'ex presidente "non ha mai appoggiato alcun tipo di
movimento golpista".
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