L'avvocato Rodrigo Marinho
Crespo è stato ucciso nel tardo pomeriggio di lunedì con dieci
colpi d'arma da fuoco in Avenida Marechal Câmara, nel centro di
Rio de Janeiro in Brasile, davanti allo studio di cui era socio.
La divisione omicidi della polizia civile parla di
un'esecuzione. Secondo le prime testimonianza raccolte infatti
l'assassino - con il volto coperto da un passamontagna - è sceso
da un'auto e prima di fare fuoco ha chiamato la vittima per
nome.
Il luogo dell'agguato si trova nei pressi sede dell'Ordine degli
avvocati brasiliano (Oab) e a pochi metri dagli uffici della
procura e del difensore pubblico. In un comunicato l'Oab ha
parlato di "sconcerto" per l'accaduto e ha espresso le
condoglianze alla famiglia e agli amici del professionista.
L'Associazione nazionale degli avvocati penalisti (Anacrim) ha
definito l'agguato avvenuto in pieno giorno come "un affronto"
causato dalla "certezza dell'impunità". "È stato fatto per
insultare la professione forense", ha detto il presidente di
Anacrim, Flavio Fernandes.
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