La città di Rosario è
conosciuta da tempo non solo per essere quella che ha dato i
natali a Lionel Messi, ma anche per l'elevato tasso di omicidi e
la presenza sempre più incalzante della criminalità organizzata.
Una situazione che le nuove autorità provinciali hanno deciso di
affrontare sulla scia di quanto fatto in El Salvador dal
presidente Nayib Bukele, con la sua controversa politica di
sicurezza nella lotta contro le gang centrata tra le altre cose
sull'applicazione di un regime carcerario di estremo rigore.
"Abbiamo un piano sulla Sicurezza e sappiamo come portarlo
avanti. E' finita l'epoca dell'home office senza controllo nelle
carceri", ha affermato il governatore Maximiliano Pullaro in un
post sui social. Il riferimento è al fatto che grazie alla
tecnologia i principali boss sono da tempo in grado di
controllare i loro affari illeciti anche da dentro i
penitenziari.
"Non arretreremo di fronte alle minacce", ha quindi aggiunto
il governatore la cui famiglia è stata costretta a nascondersi
in un luogo segreto. "I detenuti sono detenuti, e se non lo
capiscono staranno sempre peggio", conclude il post corredato da
una foto di un gruppo di detenuti svestiti e rasati, seduti a
terra uno addosso all'altro, circondati da agenti armati in
perfetto stile Bukele.
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