Il 79,4% dei salvadorgeni
approva il mantenimento dello stato di eccezione in vigore ormai
da due anni nel quadro della lotta intrapresa dal governo di
Nayib Bukele contro le bande criminali. Lo rivela un sondaggio
condotto dall'Universita' Centroamericana (Uca) dal quale emerge
tuttavia anche un crescente assoggettamento della popolazione al
governo.
Secondo lo studio della Uca "il consenso sulla politica di
sicurezza si è consolidato nel corso dei due anni di
applicazione dello stato di eccezione" tenendo conto che a sei
mesi dall'introduzione della misura il consenso era solo del
48%.
L'87,3% della popolazione inoltre afferma oggi di sentirsi
"piu' sicura" contro il 76,2% rilevato a 30 giorni dal 27 marzo
del 2022.
Il vicerettore Omar Serrano precisa tuttavia che tale livello
di consenso puo' essere dettato anche da un certo grado di
assoggettamento al governo di Bukele, rieletto a febbraio con
l'84,6% dei voti nonostante lo vietasse la costituzione.
Questo tenendo conto che il 74% degli intervistati afferma
anche di "condividere con maggior attenzione le proprie
opinioni" per "diffidenza" nei confronti del prossimo o per
"timore ad essere arrestati. Il 61,9% delle persone in questo
senso afferma di non fidarsi della Polizia mentre il 54,8%
diffida dei giudici.
Secondo dati ufficiali dall'inizio dello stato di eccezione
sono state arrestate oltre 79.200 persone accusate di fare parte
o collaborare con le cosiddette 'maras'.
Le ong segnalano da parte loro oltre 6000 denunce di
violazioni ai diritti umani negli ultimi due anni legate ad
arresti illegali e torture, mentre sarebbero oltre 200 le morti
di detenuti nelle carceri.
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