La giustizia cilena ha
giudicato colpevole il leader mapuche Hector Llaitul per una
serie di delitti in violazione della legge di Sicurezza dello
Stato tra i quali quello di apologia della violenza, usurpazione
violenta, furto di legna e attentato contro le autorità. Lo
rende noto oggi il tribunale penale di Temuco, capoluogo della
principale regione al centro delle rivendicazioni ancestrali
della popolazione mapuche, l'Araucania. Il pubblico ministero
aveva chiesto per il leader della 'Coordinadora Arauco Malleco'
(Cam) una condanna a 25 anni di carcere ma i dettagli della
sentenza definitiva verranno resi pubblici solo il 7 maggio.
In una dichiarazione fatta prima della lettura del verdetto,
Llaitul aveva chiesto l'assoluzione affermando di considerarsi
un "prigioniero politico". "Sicuramente il verdetto sarà una
condanna per abbattere su di me tutta la forza dello Stato
prolungando questo scontro di culture", ha detto il leader
della Cam, principale gruppo organizzato della coiddetta
'resistenza mapuche'.
"Con questa condanna, lungi dal moderare la lotta mapuche si
crea un fondamento per alzare la voce con ancora più forza, con
me in carcere il conflitto continuerà ad esistere perchè è un
problema oggettivo", ha aggiunto Llaitul.
Il governo progressista di Gabriel Boric ha affermato che con
questa condanna si da' "un messaggio contro l'impunità".
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