Fra le critiche di una
opposizione ormai ridotta ai minimi termini, il Parlamento di El
Salvador, ampiamente controllato dal partito Nuevas Ideas del
presidente Nayib Bukele, ha approvato una modifica della
procedura di riforma della Costituzione nazionale, eliminando
l'obbligo che i cambiamenti siano approvati dall'organo
legislativo in due diverse legislature.
Per permettere questa semplificazione che attribuisce un
potere enorme all'attuale partito di governo nel Parlamento che
si insedia domani, è stata approvata ieri la modifica del
secondo comma dell'articolo 240 della Costituzione.
Il nuovo testo, riferisce il portale elsalvador.com,
stabilisce che "affinché una riforma passi, deve essere
ratificata dalla successiva assemblea Legislativa con i due
terzi, oppure dall'assemblea Legislativa stessa con il voto di
3/4 dei deputati eletti". E nel nuovo Parlamento tale
maggioranza sarà di 45 voti, facilmente ottenibile da Nuevas
Ideas di Bukele che controllerà 56 seggi sui 60 totali.
Durante la campagna elettorale in cui cercava un nuovo
mandato, il capo dello Stato aveva anticipato il suo obiettivo
di ottenere una vittoria schiacciante, come è avvenuto, per
poter in futuro apportare numerose modifiche alla Costituzione
in vigore dal 1983.
Criticando la riforma, la deputata Claudia Ortiz, del partito
Vamos, ha affermato che Bukele "è assetato di potere", e che le
uniche riforme che dovrebbero essere approvate sono quelle che
danno più diritti alle persone. Ma non è ciò che succede qui".
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