È uno "scenario apocalittico"
quello descritto dal console generale d'Italia a Porto Alegre,
Valerio Caruso, nello Stato brasiliano del Rio Grande do Sul,
dove le piogge incessanti da ormai otto giorni hanno finora
provocato almeno 31 morti e 56 feriti.
"La sensazione è che il peggio debba ancora arrivare", ha
detto all'ANSA il diplomatico, che ha avviato una campagna per
la raccolta di beni di prima necessità insieme alla comunità
italiana locale (Rio Grande do Sul è "lo Stato più italiano del
mondo fuori dall'Italia", con il 40% della sua popolazione che
ha origini italiane). "Quello che vediamo in queste ore è
indescrivibile: case crollate durante le operazioni di soccorso,
gente trascinata dalla corrente mentre stava per essere
raggiunta dagli elicotteri, scene davvero terribili", ha
raccontato Caruso.
Il maltempo ha colpito duramente 235 comuni, tra cui alcuni
gioielli dell'immigrazione italiana come Bento Gonçalves e
Caxias do Sul. Mentre ora gli occhi sono puntati sul capoluogo,
Porto Alegre, dove il fiume Guaiba è già esondato (raggiungendo
stamani il livello record di 4,5 metri) e l'intera città rischia
di essere ricoperta dall'acqua. Qui l'ultima grande alluvione
risale al 1941, ma si teme che quella in arrivo possa essere
persino peggiore. "Il numero delle vittime, purtroppo, è
destinato a crescere, perché i dispersi sono 186: alcuni
verranno ritrovati e altri no", ha ammesso il vice governatore,
Gabriel Souza. Senza contare le oltre 7mila persone accolte nei
rifugi e le oltre 17mila sfollate.
"I collegamenti stradali sono interrotti, i ponti crollati,
ci sono municipi isolati dove è impossibile soccorrere i
sopravvissuti: è un'autentica tragedia", ha aggiunto il console.
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