Potrebbero volerci 30
giorni perché il lago Guaíba torni sotto il livello di
esondazione e le acque che hanno allagato completamente Porto
Alegre possano defluire dalle strade. E' lo scenario tracciato
dall'istituto di ricerca idraulica dell'Università di Rio Grande
do Sul a partire dall'analisi della situazione attuale nella
capitale dello stato colpito dalle inondazioni.
Dopo aver raggiunto domenica il livello più alto della storia
a 5,33 metri dopo tre giorni di tregua della pioggia il lago si
è ritirato appena 30 centimetri. Meno degli oltre due metri
necessari per rientrare almeno sotto il limite di esondazione di
3 metri.
La città di 1,3 milioni di abitanti è in ginocchio. Oltre il
70% delle abitazioni non ha accesso ai servizi e con la presenza
costante di acqua stagnante in tutta la città il rischio della
diffusione di malattie - come la leptospirosi - cresce
costantemente, come indicato della autorità sanitarie
municipali. Con le principali strade di accesso ancora bloccate
la città è isolata e i rifornimenti faticano ad arrivare. Un
reportage di TvGlobo ha mostrato che nella maggior parte dei
supermercati della città mancano acqua, latte, uova e generi di
prima necessità. In esaurimento anche le scorte di benzina.
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